Peggior serata non si poteva immaginare. Tre gol in Europa il Napoli li aveva beccati di recente, con il Psv Eindhoven, ma con la qualificazione nel cassetto, quindi un ko indolore. L’intento era quello di andare avanti, magari non con la formazione migliore, di certo non rimediare una figuraccia simile. Il broncio di Maggio è la fotografia dello spogliatoio del Napoli al novantunesimo, teste basse e bocche più o meno cucite. Capitano per l’occasione per le assenze iniziali di Cannavaro e Hamsik, il tornante è partito con il piede sbagliato, il tutore alla mano e l’assenza dai campi da tre settimane c’entrano relativamente. «Un partita storta può capitare, non dovrebbe accadere in partite del genere ma purtroppo è andata male»: la dichiarazione del tornante vicentino non è una scusante ma la consapevolezza di uno stato d’animo. Perdere così fa male, la sconfitta ci può stare, sono le proporzioni che rendono imbarazzante una serata maledetta. Il Viktoria è stato lì buono, ad attendere l’occasione propizia, ha colpito al momento giusto, un pò quello che ha fatto il Napoli contro la Lazio. «Infatti, è proprio questo che ci fa rabbia, mica era una partita da perdere 3-0? Non credo proprio, ad inizio secondo tempo ho contato sette occasioni da rete. Poi vai a vedere e ti ritrovi con tre gol sul groppone. Bravi loro ad approfittare ma tutto sommato hanno avuto tre occasioni e fatto tre gol, tutta qui la differenza tra noi e gli avversari».
Non è immaginabile, vista la coincidenza con la super sfida alla Juve in campionato, concentrarsi seriamente sul match di ritorno. Maggio fa il verso al suo allenatore ma s’intuisce che le sue sono parole dettate dalle circostanze diplomatiche del caso. «Bisognerebbe andare in casa loro e fare il miracolo. O l’impresa, non so come definire questa partita del ritorno. Di certo c’è soltanto che loro hanno la qualificazione in tasca e che noi siamo quasi fuori. Comunque sia chiaro che non andremo lì a fare un allenamento».
C’è la Sampdoria domenica, la sua ex squadra, ancora al San Paolo, ovvio che adesso si tema il contraccolpo psicologico. Maggio lancia subito la sfida: «L’occasione migliore per cancellare questa figuraccia è rimettersi in marcia in campionato, e deve esserci solo un risultato per noi, vincere e basta».
Maggio apre la fila dei delusi, gli altri azzurri escono a testa bassa, timidi saluti ai familiari e via sul pullman che fa ritorno a Castelvolturno. Hamsik, sincero come al solito, dice come è andata, almeno dal suo punto di vista. Che pare assai condivisibile. «Abbiamo commesso lo stesso errore di Roma, siamo scesi in campo con la testa sbagliata. Siamo il Napoli, queste cose non ce le possiamo permettere, nemmeno quando giochiamo in amichevole. Purtroppo inciampiamo troppo spesso in errori del genere, abbiamo questo tipo di lacuna che non riusciamo a correggere. Dobbiamo riflettere e parlare a lungo tra di noi». Dzemaili squarcia la tristezza della serata: «Battiamo la Samp e riprenderemo coraggio. Primo tempo da dimenticare, è mancata la concentrazione. Colpa nostra e basta, e pensare che volevamo passare il turno».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro