The Champiooonnnnsss: l’eco che fa da sottofondo ai sogni è in quella colonna sonora da brividi con la quale lasciarsi cullare e con quelle note che puntano dritto al cuore, Marek Hamsik ha inseguito la favola da principe azzurro. « E’ il torneo più bello, più affascinante ». E’ la realtà che va ben al di là della fantasia, è un romanzone scritto di proprio pugno, è uno spicchio di felicità riconquistata a suon di reti e poi ossequiata attraverso il proprio sito con una dichiarazione d’intenti ch’è tutto un programma: « Abbiamo confermato di essere competitivi in campionato e ora ci aspetta il Borussia Dortmund. Le notti son fatte per vagare tra le star, in un cielo stellato che illumina la Napoli di Hamsik e fino a farla splendere nell’Europa che conta: si (ri)parte ed è un’emozione da raccontare, un brano di vita propria da offrire ai propri fan con delicatezza. « Contro l’Atalanta è stata una partita dura, ma siamo riusciti a farcela. E adesso il Borussia ».
LA RIVINCITA – Rieccola: con un carico di magnetismo che attrae, con il richiamo dell’evento che cattura, con la voglia matta di riannodare il filo strappato «brutalmente» a Londra, in una serata dominata dalle streghe, l’estasi sopraffatto dal tormento dei supplementari e da un’eliminazione bruciante. E’ Napoli-Borussia Dortmund e c’è quell’onda anomala che muove verso il San Paolo e ne trascina sessantamila ai piedi dell’ultimo re d’una città (di lui) innamorata pazza. Si (ri)gioca e in quella scia fosforescente brilla il panorama di Marekiaro, la sua capacità d’incidere sull’Atalanta con il dono d’una leadership ormai nei fatti e sussurrata in una mezz’ora (scarsa) utile per cambiare il destino d’una gara divenuta complessa e (quasi) irrisolvibile: « E’ stata dura però siamo riusciti a farcela, pur avendo molte occasioni ».
L’AMBIZIONE – La domanda che s’insegue spontanea è in quel paragone che ormai danza sistematico al San Paolo: ma prim’ancora di scoprire se in quel talento decisivo pur con la sola presenza ci siano le stimmate di Gerrard o di Lampard (di entrambi o di nessuno), rispunta la Champions e la sua magia, l’atmosfera che trasforma il calcio in Evento universale e la gratificazione di potersi sentire attore protagonista d’un kolossal per platee universali preparato con cura da Benitez sottraendo tossine a quell’Hamsik abbagliante dei primi centottanta minuti di campionato attraversati a cresta alta. « Ci aspetta una settimana molto difficile e il mister ha deciso di cambiare un po’ la squadra. Ma qui c’è una grande squadra, un organico ricco e dunque la possibilità di alternare i calciatori ».
IL POKER – Dell’asso. E’ in quest’avvio strepitoso, una doppietta al Bologna e una al Chievo, prima di concedersi alla Nazionale e di ritrovarsi in panchina con l’Atalanta: ma all’orizzonte c’era Napoli-Borussia Dortmund e l’esigenza di tutelare appieno la materia grigia da spruzzare su una serata d’onore attesa da due anni, una dolcissima ossessione trasformata nel volano delle proprio aspirazioni, la sintesi d’un desiderio ripetuto a gran voce in pubblico e in privato per sostenere la propria scelta di vita. « Io qua sono felice e lo è la mia famiglia. E vivere qua la Champions ha un sapore particolare ». Lo show continua…
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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