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Hamsik si presenta a cresta alta: la Juventus è avvisata

«Mai avvertito l’esigenza di cambiare. In questa città sto bene e sono amato dai tifosi. La Juventus? Favorita... Però noi siamo competitivi su tutti i fronti»

NAPOLI – E il settimo anno, all’inizio, si scatenò: settantaduesima rete, la quinta doppietta in maglia azzurra, il piccolo (grande) principe del gol è Marek Hamsik, un uomo e anche un simbolo che va incontro al futuro. «Speriamo di vincere qualcosa d’importante». Per la Madame  c’è un Giovin Signore che si presenta a cresta alta…
Visto da vicino, Hamsik, questo Napoli che effetto le ha fatto?
«Mi è parso convincente, abbiamo vinto bene, ma sappiamo anche che c’è tanto da migliorare. L’importante era partire con il piede giusto e ci siamo riusciti».
Qualcosa è cambiata…
«Con Benitez si gioca di più la palla, è una sua prerogativa, un suo modo di fare calcio. Siamo riusciti ad accontentarlo e però siamo consapevoli di dover lavorare. Dobbiamo, ad esempio, imparare a muoverci molto più velocemente. Ma siamo sulla strada giusta e il 3-0 aiuta sicuramente».

Si rincorre la favola…

«Ce la metteremo tutta, daremo il massimo. La favorita per lo scudetto resta la Juventus e noi guarderemo solo alle nostre partite, però è chiaro che io spero di aver cominciato una stagione nella quale si possa vincere qualcosa d’importante».
L’ha detto… Lo chiameremo il salto definitivo di qualità.
«Il salto di qualità lo abbiamo compiuto già tre anni fa. E’ inevitabile che i tifosi pensino allo scudetto, però siamo alla prima giornata, nell’economia generale del campionato questi sono esclusivamente tre punti, non hanno altro valore. Semmai ci infondono ulteriore convinzione nei nostri mezzi, sottolineano i progressi tattici del Napoli».
Due gol, altri due gol…
«Ma io sono felice perché ha vinto il Napoli: le soddisfazioni personali hanno un valore, ma non avrebbero senso se non si raccogliessero successi».
La chiameremo capitan Hamsik
«La fascia è un indiscutibile motido d’orgoglio ma il capitano del Napoli resta Cannavaro».
Niente male l’impatto di Callejon…
«E’ entrato di slancio nel gruppo, si è inserito nell’ambiente ma anche nei meccanismi, ha pure segnato: ma a prescindere dal gol ha ripagato la fiducia del mister».

Domanda oziosa, forse “odiosa”, ma inevitabile: Higuain e Cavani, le differenze?
«Edi è stato ed è straordinario; Gonzalo ha caratteristiche diverse: non ci aspettiamo che faccia trenta gol, però tutti assieme, là davanti, possiamo farne almeno dieci a testa e sarebbe comunque un risultato grandioso. Val la pena di sottolineare che Higuain è stato sfortunato: ha avuto un paio d’occasioni, gli è andata male».
Napoli, la scelta di Hamsik.
«Qui sto bene, sta bene la mia famiglia: ci sentiamo come se fossimo a casa nostra. Non ho mai avvertito l’esigenza di cambiare città, non ne ho voglia. Mi sento amato dai tifosi: cos’altro devo chiedere?».
S’è allungata la panchina…
«Possiamo essere competitivi su tutti i fronti. La rosa ampia torna utile nei momenti di stanchezza, che non mancheranno. L’anno scorso, ad un certo punto, siamo arrivati nei pressi della Juventus…E quest’anno speriamo di avvicinarci di più».
Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione
L.D.M.

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