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Hamsik: «Senza Cavani e Mazzarri non saremo grandi»

Il futuro? «Visti i risultati finora? Sarebbe molto difficile ripeterli»

Bologna. «Io voglio che Cavani e Mazzarri restino con noi. Ma non dipende certo da me la loro decisione». Marek Hamsik è lo slovacco dal cuore e dalla cresta d’oro. «Mister assist» è tornato a fare gol dopo un digiuno di circa tre mesi. «Undici gol sono un bottino importante, il mio principale obiettivo stagionale era quello di arrivare in doppia cifra. Non era facile».
Ovvio, obiettivo non proprio primario. Quello che contava di più per il ragazzo che due anni fa ha avuto la forza di dire di no al Milan è il ritorno in Champions: «Il secondo posto vale come uno scudetto, tenendo conto della forza della Juventus e della enorme rivalità che c’era per questo traguardo. Abbiamo sempre fatto meglio degli altri, dall’inizio alla fine. Siamo stati la squadra più continua, non centrare questo traguardo sarebbe stata una beffa».
Voilà, Marek, che ha pure la forza di recriminare, nonostante la serata di festa e di felicità: «Abbiamo sbagliato sì o no 4 partite e sono state fondamentali per tagliarci fuori dalla corsa al primo posto – dice la cresta più imitata d’Italia – ma non possiamo essere tristi per questo: dobbiamo goderci il secondo posto perché siamo stati bravi a non mollare mai e a non farci mai impaurire dal ritorno di squadre come il Milan».
Hamsik è uno dei leader indiscussi dello spogliatoio. Lui c’è sempre: stakanovista del Napoli e della serie A, sempre presente con 3162 minuti ininterrotti in campo. Ieri la standing ovation al momento del cambio con El Kaddouri. «Ci sta questa festa, abbiamo conquistato un obiettivo importante. Dispiace per le partite che abbiamo sbagliato, ma per come si è messo il campionato questo secondo posto è un traguardo meraviglioso».
Racconta la svolta della stagione: «Dopo la sconfitta con il Chievo abbiamo parlato, da quel momento in poi abbiamo fatto tanti punti non mollando mai». Poi torna sui due tormentoni, il futuro di Cavani e Mazzarri. «Se sarà un grande Napoli? Penso che sia difficile, come fa ad esserlo se perdiamo un attaccante che in tre anni ha segnato 100 gol e se perdiamo l’allenatore che ha quasi vinto lo scudetto?».
Una domanda a cui tutti da oggi dovranno cominciare a ragionare per trovare una risposta. Le parole del giovane grande saggio Marek sono state eloquenti.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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