Stavolta non ha segnato, ma Hamsik, da vero capitano, ha lottato e deliziato con alcuni pregevoli assist, tra cui quello per Higuain che ha provocato l’espulsione del portiere tedesco. «Abbiamo sofferto un po’ troppo nonostante la superiorità numerica – ha ammesso lo slovacco – ma il Borussia è una squadra che se la gioca anche con uno in meno. Il nostro obiettivo era fare il gol del 2-0 e dopo esserci riusciti era inutile pressare ulteriormente». I tifosi della curva A gli hanno tributato uno striscione molto eloquente («L’appartenenza conta più della provenienza, incoroniamo Hamsik figlio di questa città») e lui ha risposto con una prova di sostanza e qualità. La vittoria sul Borussia è una sorta di causa ed effetto della maggiore fiducia nei propri mezzi. Marek conferma. «Quest’anno siamo più consapevoli della nostra forza – spiega il capitano – anche perché ogni anno si cresce in esperienza e qualità. In quest’occasione – ha detto a Sky – abbiamo battuto una grandissima squadra e questo ci consente di avere ancora più fiducia nel futuro». Chiusura sulla sua coesistenza con Higuain, quasi compagno di reparto, vista la sua nuova posizione. «Con Gonzalo mi trovo benissimo, è un giocatore fantastico che fa benissimo i movimenti e detta i passaggi, è stato un grande colpo».
Un altro grande protagonista è stato Behrami, che ha definito la partita «quasi perfetta». Poi spiega. «È così perché anche in undici contro dieci non bisogna mollare un attimo. Alla fine abbiamo mostrato un po’ di leggerezza e non deve accadere, il Borussia ha dimostrato la sua forza anche con un uomo in meno. Un neo da correggere». La vittoria però certifica che il Napoli studia da grandissima. «Vogliamo essere e diventare una big d’Europa e d’Italia. Credo che la strada sia quella giusta, stiamo lavorando con un grande spirito di gruppo, il mister ci motiva tutti e questo è molto importante. Non è rilevante chi gioca, a come si va in campo. Lo stesso accadrà a Milano domenica: altro match difficile, altro test da superare». Infine Reina: «È presto per dire se siamo da qualificazione e se siamo già una grande squadra, andiamoci cauti, anche se abbiamo giocato una grande partita, 15 minuti finali a parte. Noi giochiamo sempre per vincere e questo è importante. Alla squadra do un 8, al pubblico 10. A Milano cosa dobbiamo fare? Vincere, claro».
Fonte. Il Mattino
La Redazione
M.V.
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