SETTE ANNI. Sono passati sette anni per maturare come uomo e come calciatore. Sette anni per comprendere (e giustificare) i problemi di una città così controversa. Sette anni per vivere insieme le emozioni della Champions League e vincere due Coppe Italia. L’ultima, con la fascia di capitano al braccio in quanto l’unico a contare ben 246 presenze in maglia azzurra, piazzandosi così tra i big che hanno fatto la storia della società partenopea. Ma Hamsik, responsabile e maturo da sempre, sa bene che la crisi del settimo anno va immediatamente cancellata dalla memoria. Mai aveva avuto un rendimento così sottotono. Colpa del primo infortunio serio della carriera, piuttosto che scarso adattamento allo schema tattico di Benitez. Ha realizzato solo sette gol, collezionando appena 28 presenze in campionato. Numeri decisamente al di sotto dello standard, se rapportati a quelli centrati nel tre tornei precedenti, laddove era arrivato sempre in doppia cifra (12 gol nel 2009/10, 11 nel 2010/11 e altrettanti nel 2012/13) segnando, invece, 9 reti negli altri tre. Ed ha giurato a se stesso di voler riprendere il cammino interrotto mesi fa. Hamsik sa fare autocritica, non c’è bisogno di chi glielo faccia notare. Sa che la stagione agonistica che sta per iniziare dovrà essere quella del riscatto. E non solo con il Napoli. Anche con la nazionale slovacca, costretta a restare fuori dal Mondiale in Brasile a causa di un paio di scivoloni durante le qualificazioni. Il capitano è pronto a dare il meglio di sé e a ricambiare a Benitez la fiducia riposta in lui in ogni occasione. «Niente luna di miele, mi aspetta il ritiro del Napoli» , ha detto. Dopo aver giurato amore eterno a Martina, si prepara a farlo per i colori azzurri, quei colori che hanno segnato la sua vita e la sua carriera. Oggi Hamsik, che festeggerà il compleanno il 26 luglio, sente di poter recitare il ruolo di leader in uno spogliatoio e in una città che l’hanno eletto a loro rappresentante per il suo attaccamento e per i suoi modi: come dovrebbe essere un vero campione.
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