In apnea per 53 giorni. Poi, finalmente, l’ossigeno. La metafora non è esagerata, perché per Marek Hamsik giocare a calcio equivale a respirare. Non è un caso che, attraverso il suo sito ufficiale, l’azzurro abbia confessato le proprie emozioni. «Sono molto contento di essere tornato in campo, ancora una volta è stata una bellissima sensazione giocare al San Paolo».
Era assente dal terreno di gioco dal 23 novembre scorso, da quei maledetti 8’ di partita contro il Parma: il pestone (involontario) del cognato Gargano gli hanno provocato una ricaduta dopo la botta subita al piede sinistro con la Slovacchia. L’edema al secondo metatarso avrebbe potuto trasformarsi in frattura se non si fosse fermato. Ecco perché, in accordo col Napoli, ha deciso di non forzare i tempi di recupero. Lo stesso Benitez non lo ha rischiato contro il Verona (era in panchina) e gli ha concesso 33 minuti in Coppa Italia. «Hamsik è un giocatore importante per noi, è il nostro primo acquisto di gennaio» ha più volte ribadito il tecnico.
Un rientro molto atteso. «Ringrazio la gente per l’accoglienza che mi hanno riservato al San Paolo» ha scritto Hamsik, riferendosi al lungo applauso con il quale i 43mila di Fuorigrotta hanno accolto il suo rientro in campo. Un ritorno confortante, non solo per la brillantezza fisica ma anche per la cifra tecnica: 97% di passaggi riusciti, un paio di preziosi passaggi e il gol sfiorato alla mezzora in spaccata con il suo marchio di fabbrica, l’inserimento senza palla. E, soprattutto, nessun problema al piede infortunato. «In campo mi sentivo bene, non ho avvertito problemi e le mie titubanze sono già passate. Sono molto felice della vittoria sull’Atalanta che ci ha consentito di qualificarci ai quarti di Coppa Italia», ha aggiunto Hamsik, che ha poi festeggiato il suo rientro due volte, visto che mercoledì era anche il compleanno del suo primogenito Christian.
L’obiettivo ora è una maglia da titolare a Bologna, dove ha già segnato due volte: nel 2-0 del 2011 e nel 3-0 dello scorso anno. Dovesse giocare taglierebbe il traguardo delle 280 presenze in maglia azzurra (delle quali 231 in campionato): è il quinto in assoluto della storia del Napoli, ottavo anche nella classifica di goleador con i suoi 76 (67 in campionato) sigilli, ad una sola lunghezza da Savoldi.
Fonte: Il Mattino.
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