Pronti, partenza e gol. Marek Hamsik è diventato un habitué realizzativo nelle prime giornate di campionato. Da quando veste la maglia azzurra in serie A, ha quasi sempre segnato agli esordi stagionali. Non si è mai fatto pregare più di tanto, anzi ha confermato sistematicamente le sue doti da bomber di razza. Nonostante di mestiere faccia il centrocampista, dà il suo contributo offensivo senza alcuna difficoltà. Addirittura, quando sulla panchina del Napoli allenava Reja, è stato per due anni consecutivi il cannoniere della squadra. Poi, una volta arrivato Cavani ha dovuto alzare bandiera bianca anche perché il Matador nell’esperienza partenopea ha firmato la bellezza di sessanta sei gol. Gli ultimi due sigilli nelle altrettante partite del campionato in corso danno continuità al passato in azzurro di Marekiaro. Nella sua prima volta con la casacca partenopea rimase a secco ad inizio torneo ma dalla stagione 2008-2009 in poi si è catenato. Brindò, infatti, all’Olimpico con la Roma sbloccando il risultato. Poi la domenica successiva rispose alla rete di Mutu contro la Fiorentina pareggiando momentaneamente i conti. Ci pensò Maggio a regalare il successo ai tifosi. Stessa cosa anche nel 2009-2010. Al Renzo Barbera segnò un bel gol ma non servì ad evitare la sconfitta. Fu fondamentale, invece, la settimana seguente a Fuorigrotta contro il Livorno. Si prese una pausa nelle prime due gare del 2010-2011 mentre la passata stagione fu determinante a Cesena per il successo finale. Poi siamo alla storia dei giorni nostri. Se il Napoli è primo in classifica a punteggio pieno il merito è soprattutto di Hamsik. Lo slovacco, oltre a responsabilizzarsi ancora di più, si è riscoperto il vecchio bomber che tanto piaceva ad Edy Reja. Il vecio di friulano adorava farlo giocare come rifinitore e lui era bravo ad inserirsi negli spazi punendo i portieri avversari. Il nuovo modulo di Mazzarri lo premia molto da questo punto di vista. Quando c’era Lavezzi doveva stare più arretrato e non aveva la possibilità di calciare molto in porta. Adesso il tecnico toscano lo vuole mezzala e qualche volta anche trequartista. Se non punta addirittura. Un vero e proprio jolly che gli avversari non riescono a tenere. Domenica sera il viola Pizarro lo aveva tenuto a bada per tutto il primo tempo ma nella ripresa non ha potuto più limitarlo. Il gol sarà stato anche fortunato ma Marekiaro è stato bravo a far ripartire la squadra al momento opportuno. Maturo, per l’età che ha, lo è sempre stato Hamsik. Arrivò in azzurro che era un giovanotto ma non ha mai fatto colpi di testa. I suoi coetanei andavano in giro di notte mentre lui rimaneva a casa a riposare per essere sempre al top della forma sia in allenamento che in campo. È un signor professionista che per il momento ha sposato la causa azzurra. È rimasto per vincere ancora tanto con la maglia del Napoli. Si è detto felice del rinnovo di Cavani ma è naturale che uno con la sua classe ben presto chiederà un aumento dell’ingaggio. Lo merita al pari del Matador. È la colonna portante di un gruppo che sta dando seguito ad un progetto che non invecchia mai. Sì perché De Laurentiis sta creando i presupposti dei ricambi generazionali. Quest’anno non sono arrivati dei grandi calciatori ma Bigon ha portato a casa boy di livello come Insigne, El Kaddouri ed Uvini. Senza dimenticare che nella rosa già c’è Fernandez. Hamsik, comunque, sa di potere dare ancora tanto alla causa partenopea. Questa estate ha perso il compagno di giochi, nonché cognato, Walter Gargano. Il sudamericano che ha sposato sua sorella Miska ha preferito andare a fare la panchina all’Inter piuttosto che rimanere a disposizione di Mazzarri. Sono cose che succedono nel calcio. Bisogna guardare avanti e concentrarsi sulla partita che si deve giocare la domenica successiva. Oggi Hamsik è in ritiro con la sua Slovacchia per le gare di qualificazioni ai Mondiali ma appena tornerà, penserà alla partita con il Parma del prossimo 16 settembre al San Paolo. Sperando di poter segnare ancora.
Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma
La Redazione
M.V.
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