Dovrebbe fermarsi un turno, come accadde a Genova. Per poi, riprendere la marcia con Catania, OM in Champions e Juventus. Ma né lui, né Benitez sembrano propensi a decidere in tal senso. Hamsik non vorrebbe fermarsi proprio ora che sta riguadagnando la condizione. Ed allora via col lo sfoglio della margherita che ha caratterizzato le ultime vigilie: lo slovacco in campo dal primo minuto, oppure Goran Pandev schierato al centro del tridente sistemato alle spalle di Gonzalo Higuain? Benitez deciderà solo all’ultimo momento la soluzione più idonea. Il Napoli dovrà far sua la partita se non vuole perdere ulteriore terreno dalla vetta della classifica. E sarà vietato sbagliare. A Genova ed in casa con l’Atalanta, le uniche Marek sta subendo una flessione anche psicologica, Rafa sa che deve recuperarlo Ma Goran scalpitadue gare in cui non è stato impiegato Hamsik, arrivarono puntuali i tre punti. Ed a Marassi, il protagonista della partita fu proprio il macedone. Sua, infatti, la doppietta che mise kappaò il Grifone, provocando l’esonero di Liverani. A Firenze, il dubbio resta. In due per la stessa maglia.
HAMSIK – Sta attraversando un momento-no. Non aveva brillato a Roma e neanche a Marsiglia. Con il Torino, invece, si è mosso un pò meglio. Per Benitez, il recupero pieno dello slovacco rappresenta un punto nodale di questo periodo della stagione. Ma resta inspiegabile, il suo black out. Leggera flessione atletica? Calo mentale? Oppure incapacità ad interagire con i compagni in uno schema totalmente nuovo? Forse un pò di tutto. Sta di fatto che lo slovacco dopo un’inizio pirotecnico, quattro gol nelle prime due gare, ha smarrito l’ispirazione. Tranne riaccendersi nella partita al San Paolo con il Livorno. In realtà, sembra soffrire il prolungato possesso palla. Come se non trovasse più gli spazi (e lo spunto) per gli inserimenti. Come se cercasse invano la posizione in campo più giusta. E Benitez se n’è accorto. Sta spiegando ad Hamsik, molto stimato dal tecnico spagnolo, quando deve prestarsi allo scambio ravvicinato e quando smarcarsi per ricevere il passaggio di ritorno. Questione di scelta di tempo. Di intesa con la punta centrale, in questo caso Higuain, che si abbassa fino alla lunetta del centrocampo invadendo proprio il raggio di azione dello slovacco. Sono meccanismi che non si apprendono in breve tempo, specie se si è stati sempre abituati a giocare in una determinata maniera.
Ma la flessione di Hamsik è anche mentale. Da quando si è ritrovato fuori dai Mondiali con la Slovacchia in cui funge da capitano, ha smarrito l’entusiasmo che lo portava a compiere gesti tecnici di alta scuola. Hamsik ci teneva tantissimo ad andare in Brasile. Ma ora lentamente sta metabolizzando la delusione e può dedicarsi anima e corpo al Napoli. Benitez l’aspetta; i tifosi, anche. Tra l’altro ha rilevato anche la fascia di capitano in assenza di Cannavaro e la voglia di tornare quello di un tempo è grande. Con la Fiorentina, lo slovacco ha sempre fornito ottime prestazioni. A febbraio del 2012, tocco a lui regalare i primi due assist a Cavani per il tre a zero esterno completato da una prodezza di Lavezzi.
PANDEV – Paradossalmente, ma fino ad un certo punto e con un minutaggio decisamente inferiore, Goran Pandev non ha mai saltato una partita: nove presenze su nove, impreziosite da tre gol e due assist. Le sue chance di rientrare da titolare sono alte. Per Benitez sarebbe l’uomo ideale per creare maggiore densità a centrocampo, nonché agevolare il possesso-palla e l’innalzamento del baricentro grazie alle capacità tecniche del macedone ed alla sua bravura di coprire il pallone nelle ripartenze. Pandev è pronto per recitare da protagonista anche a Firenze. Con il Toro, infatti, è subentrato solo nel finale. Ed ai viola ha realizzato due gol ma indossando la maglia della Lazio, con quella del Napoli non ancora.
Fonte: Corriere dello Sport
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