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Hamsik non fa drammi: “Sconfitta che brucia, ma il campionato è ancora lungo”

Marekiaro un po’ più agitato e perciò non perfettamente limpido. Marekiaro increspato anche perché adesso soffia un vento contrario (che non è ancora tempesta), formando onde schiumose. Soffia con un’intensità crescente, dopo che la barca con tutti i suoi occupanti è stata sorpresa da forti raffiche bianconere. Cose che capitano certo, ma anche cose che possono, anzi devono indurre a riflessione.
IL GIORNO DOPO – Ha aspettato naturalmente il day after (in senso stretto) per raccontare le sensazioni dell’attesa sfida che ha lasciato tutti un po’ così (eufemisticamente): « Era una partita molto importante: ci dispiace per la sconfitta, ma dobbiamo guardare avanti. Il campionato è ancora lungo». E poi, mal comune e “piccolo” gaudio da suddividere: « Per fortuna la Roma ha pareggiato e le prime in classifica restano vicine. Siamo solo alla 12ª di campionato, e tutto è ancora nelle nostre mani: la Roma e la Juve le ritroveremo in casa». Il mea culpa c’è anche se non si vede tanto ma, tant’è, meglio prenderla così che drammatizzare. Cospargersi solo il capo di cenere, non servirebbe poi a molto. L’uomo dalla cresta “greca” è già in ritiro con la nazionale slovacca e venerdì 15 sarà in campo a Wroclaw, per l’amichevole con la Polonia. « Se mi crea problemi giocare più volte in una settimana? Non direi, sono abituato a un programma del genere. E poi è meglio allenarsi giocando».
INVOLUZIONE – Fatto sta che alla domanda: è lui o non è lui? La risposta potrebbe sorgere spontanea, ed è molto più vicina alla seconda opzione. L’attuale Hamsik lascia naturalmente perplessi e insoddisfatti un po’ tutti e di sicuro anche se stesso. L’involuzione c’è e ora si vede tutta. Quel suo estraniarsi per lunghi tratti, quel suo vagare spesso in zone morte (peraltro correndo a vuoto), sono manifestazioni sintomatiche di un periodo-no che, se continuasse, potrebbe diventare imbarazzante. Sarà la posizione, la forma, la delusione per il Brasile sfumato, sarà una sola cosa o tutte, fatto sta che il gioiello è adesso di un azzurro opaco. Urge invertire la rotta, e per far ciò bisognerebbe anzitutto confrontarsi in maniera molto più approfondita con il tecnico spagnolo e il suo staff. E regolarsi di conseguenza. Scrutando a fondo anche dentro di sé, per ritrovare subito quei motivi che ha solo momentaneamente smarrito

Fonte: Corriere dello Sport

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