Tutti temono Cavani e la sua fame di gol ma nell’entourage rossonero c’è un altro calciatore del Napoli che fa venire i brividi. E’ Marek Hamsik, lo slovacco che già a Brescia in una sfida di Coppa Italia realizzò un eurogol al Milan e che nel 2008 con una galoppata da un’area di rigore all’altra trafisse Kalac spianando la strada ad una vittoria (3 a 1 finale) che sancì l’addio ai sogni di Champions del Milan di Ancelotti. Era quello il primo anno di serie A del Napoli dopo il lungo calvario trascorso tra fallimento, serie C1 e B. Il Milan non si aspettava di incontrare alla penultima di campionato una matricola così pimpante. Il Napoli di Reja, con Hamsik, Lavezzi e Gargano ma anche con Cannavaro, Garics e Domizzi, fece letteralmente impazzire, Gattuso, Kakà e soci. Un confronto stravinto sul piano atletico prima che tecnico. E di Hamsik, i vari Tassotti, Ramaccioni e Braida ancora ricordano la sua prodezza. Ecco perché Allegri si preoccuperà di tenere a bada Cavani ma anche di fermare quel ragazzo con la cresta dritta specialista degli inserimenti a sorpresa. Hamsik, oltre che dall’Inter era stato seguito a lungo anche dal Milan quando giocava a Brescia. Soprattutto dopo quel gran gol realizzato in Coppa Italia il 26 novembre del 2006. Anzi, a fine gara, dall’entourage rossonero partirono anche i complimenti per talentino di Banskà Bystrica. «Davvero bravo» , dissero. Ma la richiesta di Corioni rimaneva alta, cinque milioni di euro, prendere o lasciare, ed a quel punto piombarono Marino e De Laurentiis con l’assegno già pronto nel portafogli del patron.
LE SCUSE – Hamsik, già autore del gol che assicurò la conquista della Coppa Italia a spese della Juve, ha iniziato la stagione con il piede sull’acceleratore. Già cinque gol finora (anche se qualcuno gli toglie la rete alla Fiorentina, attribuendo autogol di Borja Valero) e ben sei assist. Sua la rete che sbloccò le partite con Palermo ed Udinese; suo il bersaglio al Chievo Verona che valse tre punti; sua la prodezza recente a Genoa, per giunta di testa, in tuffo, quella del tre a due.
Nel frattempo c’è stato l’intermezzo con la nazionale. Marek, da Genoa si è diretto a Bratislava e da lì ad Omulu per affrontare in amichevole la Repubblica Ceca. Un derby molto sentito dalla sue parti. E la Slovacchia, capitanata dal trequartista del Napoli, ne è uscita con le ossa rotte: tre a zero per i padroni di casa, il risultato finale. Hamsik ha tenuto a scusarsi con i suoi connazionali inserendo un commento sul proprio sito-internet: «Abbiamo incassato due gol nei primi cinque minuti e questo non va bene. C’è tanto da lavorare ancora. Per fortuna, in questa gara non c’erano punti in palio. Ma la Repubblica Ceca ci ha dominato e fatto vedere come si gioca a calcio. Mi vergogno per la partita che abbiamo disputato, non è possibile giocare più così».
La Slovacchia del neo allenatore Stanislav Griga, supportato da Michal Hipp, aveva già perso in casa con la Grecia in una sfida valida per le qualificazioni al Mondiale. Rischia seriamente di non arrivare a Brasile 2014. E per Hamsik sarebbe un flop impensabile.
«La fascia di capitano al braccio? Ho poco di cui essere contento – ha sottolineato –
Da soli non si possono vincere le partite, c’è bisogno del collettivo. Tutti vorrebbero vederci esprimere sempre al massimo ma questo non può accadere sempre».
LE MOTIVAZIONI – Sarà contento, invece, Mazzarri. Dall’impegno internazionale è rientrato un giocatore voglioso di riscatto, arrabbiato al punto giusto, motivato semmai ce ne fosse stato ulteriormente bisogno. Hamsik potrà sfogarsi con il Milan. Dopo la rimonta con il Dnipro, a cui aveva partecipato attivamente, e dopo quella con il Genoa, a cui oltre al gol si era prodotto anche in un assist al bacio per Cavani, Hamsik strizza l’occhio al San Paolo. Sa che accoreranno in tanti, oltre cinquantamila, e smania dalla voglia di regalare un’altra delle sue prodezze al suo pubblico. Con Cavani ed Insigne s’intende a meraviglia. Mazzarri gli ha ritagliato un ruolo su misura: libero da canoni tattici ingessati, autorizzato a dar man forte al centrocampo ma anche di aggiungersi alle punte. E lo slovacco è pronto a salire sulla giostra del gol anche sabato notte. Questo Napoli non s’arrende ad un ruolo di comprimario, vuole imporsi come anti-Juve e scavalcare l’Inter in classifica. Hamsik scherza spesso con il cognato Gargano, passato all’Inter: «Vediamo a fine campionato chi si piazzerà prima dell’altra e vediamo chi darà filo da torcere alla Juve per lo scudetto». Marek ci crede, tanto da sognare di battere il record dei gol segnati in maglia azzurra in un solo campionato (12). Dopo Genoa, sotto con il Milan, quindi.
A.S.