Martin Petras, uno degli agenti di Marek Hamsik, è intervenuto durante Si Gonfia la Rete, trasmissione in onda su Radio Marte:”Sicuramente fa male in quel momento uscire dalla Champions League, ma ormai secondo me il Napoli non ci penserà più. C’è stata già una partita e anche il sorteggio di Europa League. Magari, più avanti si può pensare di essere usciti con nove punti e rimanerci male, ma niente di più. Ci dev’essere l’obiettivo dell’Europa League, comunque è una competizione molto importante per cui bisogna puntare su quella. Le avversarie più difficili sono ovviamente Chelsea, Arsenal e l’Inter, andando più avanti qualcuno uscirà, ma il Napoli deve provare a vincere. Io ho giocato a calcio e ho giocato anche alcune partite in Champions e in Europa League e non ho mai visto un presidente o un allenatore che ha detto puntiamo sul campionato o sulla coppa, ci si prova sempre e l’entusiasmo cresce andando avanti, magari uscendo prima quell’entusiasmo non si crea. Come con la Roma in Champions l’anno scorso, non penso che avesse l’obiettivo di vincere la Champions, eppure è arrivata in semifinale. Non c’è mai un patto per qualcosa, una squadra prova a vincere sempre, poi è chiaro che l’anno scorso ci si è concentrati sullo Scudetto, perché è stato un tira e molla con la Juve fino alla fine. Sarri non lo conosco, non so cosa pensava, ma sappiamo che era diverso rispetto a ora. Quest’anno il mister gira tutti e venticinque giocatori e la squadra è competitiva. L’anno scorso c’erano dodici giocatori e non si poteva fare di più. Vincere l’Europa League sarebbe bello, ma vincere lo Scudetto a Napoli è un’altra cosa. Il Napoli penso che a gennaio qualcosa farà, che cosa non lo so. Anche se non si ha bisogno di nessuno, qualcosa lo si fa sempre per non restare indietro rispetto alle altre. Magari qualche giovane da far crescere, perché la squadra è forte ed equilibrata. Nel calcio di oggi 5-10 punti non sono niente, anche la Juve può andare in crisi. Hanno perso a Berna e può perdere anche a Sassuolo, per esempio. Poi c’è ancora lo scontro diretto. Bisogna provarci, altrimenti che senso ha allenarsi tutto il giorno? In due settimane può cambiare tutto e il calcio è bello anche per questo“.
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