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Hamsik, leader del Napoli

In assenza di Cavani, lo slovacco vuole fare la differenza contro l'undici sardo

Senza Cavani, e forse anche senza Pandev, tocca a lui, supportato da Insigne, caricarsi il Napoli sulle spalle in quel di Cagliari. Non a caso, Hamsik rappresenta una sorta di asso nella manica di Mazzarri, un jolly offensivo prezioso quanto efficace. Lo slovacco, infatti, può ricoprire indifferentemente il ruolo del trequartista come quello della punta, o anche del centrocampista aggiunto. La sua duttilità tattica fanno dello slovacco uno dei calciatori più appetiti nel panorama europeo, nonché temuto dagli allenatori avversari. Hamsik, viene immediatamente dopo Cavani nella classifica interna dei marcatori. Ha già realizzato quattro reti, più quella alla Fiorentina che lui non manca occasione di rivendicare. Ed ha fornito ben sette assist, senza contare altri tre regalati in Europa League. Una media che lo colloca tra i più forti al mondo nel suo ruolo e per quello la sua valutazione sta aumentando in maniera esponenziale. Al momento, resta difficile stabilire quanto possa valere un trequartista che va in gol quanto un attaccante; che sa confezionare una montagna di assist; che riesce a districarsi anche da centrocampista. Di sicuro non meno di quaranta milioni di euro a salire.

IL RISCATTO

– Ma c’è qualcosa che spinge lo slovacco ad affrontare con piglio la trasferta di domani sera: non solo dimostrare che il Napoli non sia Cavani-dipendente, anche la voglia di cancellare quell’occasione clamorosa fallita contro il Milan sul risultato di due a uno per i suoi. Una rete che avrebbe potuto mettere la parola fine ad una partita conclusa poi in parità. Hamsik vorrebbe farsi perdonare subito e sta meditando il riscatto in gran segreto. Allo stesso modo con cui contro il Genoa, dopo il momentaneo due a due dei padroni di casa, si fiondò con rabbia sul cross di Mesto e riportò il Napoli in vantaggio. Quando Hamsik si scatena, non c’è avversario che tenga. E a Cagliari dovrà scatenarsi a prescindere. Mancherà Cavani, e forse anche Pandev, ma lui con Insigne si ritrova a meraviglia. Neanche cinquant’anni in due ma numeri tecnici d’alta scuola da poter mettere in difficoltà chiunque.

SENZA CAVANI – Toccherà quindi ad Hamsik dare profondità alla manovra offensiva del Napoli. Probabile che Mazzarri gli affida le chiavi dell’attacco azzurro in tandem con Insigne e con Dzemaili o Inler pronti ad inserirsi dalle retrovie. Del resto, non sarebbe la prima volta che lo slovacco si cimenti da punta avanzata. Era successo lo scorso campionato, allorché in assenza di Lavezzi, Mazzarri fu costretto a spostare Hamsik al fianco di Cavani. Ed il Napoli superò il Novara al San Paolo, andò a vincere a Lecce e poi pareggiò in casa della Roma.  Sarebbe, invece, la prima volta che si ritroverebbe Insigne al fianco e questo potrebbe anche disorientare gli avversari dal momento che entrambi sono abili nell’uno contro uno ed entrambi non amano offrire punti di riferimento ai difensori. Mazzarri, comunque, avrà provveduto anche all’addestramento della «strana» coppia nel caso Pandev non fosse pronto al cento per cento: centrocampo della nazionale svizzera nella zona nevralgica, a supporto di Hamsik e del tamburino di Frattamaggiore.

FIUTO DEL GOL – Del resto, la dimestichezza dello slovacco negli ultimi venti metri è ormai nota ai tifosi del Napoli. Quest’anno Hamsik si sta anche superando. Suo il gol che spianò la strada alla prima vittoria esterna della stagione, in quel di Palermo; sua l’impercettibile deviazione contro la Fiorentina; sempre sua la rete che sbloccò il risultato nella sfida con l’Udinese. E poi la rete della vittoria a spese del Chievo Verona giunta dopo due sconfitte di fila (con la Juve e con il Dnipro) e senza Cavani. Fu proprio Hamsik a decidere quel risultato raccogliendo un cross di Zuniga. Meno bene, invece, andò con l’Atalanta, seconda gara senza il Matador. Ma anche lì lo slovacco arrivò ad un passo dalla marcatura. Infine, la rete e l’assist con il Genoa che hanno preceduto l’errore con il Milan Questione di freddezza al momento della battuta a rete; di lucidità sotto porta. Ma Hamsik, come Cavani, ha dovuto sostenere quattro impegni di qualificazione al Mondiale con la sua nazionale tra settembre ed ottobre. Ed era prevedibile un momento di appannamento. Ma ora è giunta l’occasione per dimostrare che nei momenti topici lui c’è e che il Napoli per qualche partita può fare anche a meno di Cavani.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.

 

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