Lo riconosce anche Hamsik: la superiorità numerica al pronti-via, ha inciso negativamente nella testa dei calciatori. Come fosse scattata la convinzione che prima o poi il gol sarebbe arrivato e di conseguenza è calata la determinazione. Succede in situazioni del genere. Può succedere. «Sull’andamento complessivo della gara ha influito molto l’espulsione di Alvarez dopo quel brutto fallo su Cavani», spiega lo slovacco.
Hamsik ha optato per il suo sito internet nell’esternare la propria amarezza. Dopo Catania era giù di morale. Aveva bisogno di sfogarsi, di spiegare, di trovare una ragione plausibile a quel pomeriggio tutto da«A Catania abbiamo dominato senza centrare il colpo» Occorre la vittoria Marekiaro è pronto a dimenticare. Irriconoscibile anche lui, tra i migliori in campo sette giorni prima con il Parma; decisivo anche nella sfida di Europa League con gli svedesi dell’AIK Solna, subentrando dalla panchina. «Non abbiamo giocato male, anzi abbiamo dominato, avevamo sempre noi il possesso del pallone ma il Catania si è difeso bene e non siamo riusciti a sbloccare il risultato» , ha aggiunto in maniera alquanto sibillina, senza entrare nello specifico.
CONTRO UN MURO – Hamsik è il primo a soffrire quando non riesce a trovare la posizione in campo. Il primo a disperarsi quando non riesce ad incidere nella manovra del Napoli. A Catania ha ricoperto più di un ruolo: regista offensivo, centrocampista puro. Macchè. Non era proprio giornata. E non poteva trattarsi di un calo fisico personale perchè Hamsik stava bene, aveva voglia di vincere per far sentire il fiato del Napoli sul collo della Juventus, inseguiva il terzo gol in campionato perchè per lui restano due, quello al Palermo e l’altro con la Fiorentina, seppure ci fu la deviazione di Borja Valero. Insomma, una domenica amara per il tamburino di Banskà Bystrica: «Le occasioni per passare in vantaggio le abbiamo anche avute ma facevamo fatica a superare il muro difensivo di un Catania, peraltro ben messo in campo. Loro, dopo l’espulsione, hanno creato un autentica barriera davanti al portiere» . La delusione si mescola a rabbia quando Hamsik ripensa a quanto successe sullo stesso campo lo scorso campionato. Lui era rimasto in panchina perchè pochi giorni dopo il Napoli avrebbe dovuto far visita al Bayern Monaco. Il Napoli passò in vantaggio con Cavani ma l’espulsione di Santana fece saltare il piano e nella ripresa Mazzarri fu costretto a lanciare lo slovacco nella mischia senza peraltro evitare una sconfitta bruciante. A distanza di un anno, di nuovo difficoltà al «Massimino». Ecco perchè l’amarezza è aumentata.
CONTRO LA LAZIO – Ma domani sera si torna di nuovo in campo e non c’è tanto tempo per pensare. Anzi Hamsik scalda i muscoli per il riscatto immediato. Lui si esalta sempre nei grandi appuntamenti. Ed il prossimo lo è in quanto si tratta di una sfida diretta per la seconda poltrona. C’è un raffronto che incoraggia il re degli inserimenti: anche lo scorso campionato scattò qualche polemica di troppo alla quarta partita, dopo lo zero a zero al San Paolo con la Fiorentina. E la domenica successiva, il Napoli andò a sbancare San Siro superando l’Inter con un perentorio tre a zero. E tra i marcatori della serata, dopo Campagnaro e Maggio, c’era anche Hamsik. La Lazio è avvertita: nel Napoli che schiuma rabbia per non aver vinto a Catania con un uomo in più, c’è un giocatore che più degli altri è a caccia del riscatto.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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