«Vogliamo arrivare in alto». Marek Hamsik non si nasconde. «Quest’ultima settimana è stata bellissima. Qualificarci con un turno di anticipo in Europa League è stato importante e ci dà maggiore tranquillità per il campionato. Il successo a Cagliari ci ha riportato ai vertici della classifica», ha dichiarato lo slovacco a Radio Marte. «Il gol a Cagliari è stato pesante, mi sono inserito bene e mi ha aiutato anche la fortuna. Con il Milan avevo sfiorato il palo più o meno dalla stessa posizione».
Hamsik sempre più determinante, con 65 reti è entrato nella top ten dei bomber azzurri. «Mi fa piacere, per me è un orgoglio. Voglio raggiungere Canè a quota 70, mi piacerebbe salire ancora, magari superare Savoldi. Maradona? Se resto cinque o sei anni, forse, ma non sarà facile. Vorrei arrivare ancora in doppia cifra, sarebbe bello superare il mio record di 12, vorrei lasciare un segno anche come presenze, però penso prima alla squadra». Di questo Napoli ormai è un simbolo. «Questa società in sette anni con De Laurentiis è passata dalla serie C alla Champions e ai vertici del campionato. Io un simbolo? Di questo sono fiero, anche se il simbolo è l’intera squadra. Non penso di rendere meglio perché è andato via Lavezzi. A Napoli sono felicissimo. Ho un forte legame con il presidente e con lui ogni tanto mi scambio pure messaggi. Ho un legame forte con i tifosi e spero di lasciare il segno nella storia del Napoli. La Coppa Italia è stato un traguardo stupendo, vincere qui è meraviglioso, vorremmo conquistare ancora traguardi prestigiosi».
Hamsik spiega il rapporto con Mazzarri. «In tre anni Mazzarri ha costruito un gruppo unito, solido e forte. Il nostro rapporto con lui è straordinario, ci ha portato ad alti livelli. Ha cambiato il mio modo di giocare, è una grande persona, lo stimo tanto. Spero che possa restare, mi dispiacerebbe se andasse via». Marek è anche un modello per la cresta. «La porto sin da piccolo. Credo che la farò fare anche ai miei figli quando cresceranno. Sento molti bimbi che vogliono farsi la cresta alla Hamsik, per me è un piacere, forse per i loro genitori un po’ meno… Comunque, quando l’aggiusto la cresta, poi faccio sempre gol. Mi spiace per il ragazzino che è stato redarguito da Cellino per aver preso il mio pantaloncino, mi farebbe piacere invitarlo al San Paolo così magari diventa tifoso del Napoli».
Carico al punto giusto Hamsik. «Vorrei quattro vittorie fino a Natale, a partire dalla sfida con il Pescara: una partita facile solo sulla carta. Scudetto? Io sono scaramantico e quella parola non la pronuncio. Non sarà solo un testa a testa con la Juve, che è abituata a vincere ma ha la Champions che ti prosciuga energie. Sono in lizza ancora Inter, Fiorentina, Lazio e Roma. Speriamo di arrivare il più in alto possibile. Sicuramente noi siamo cambiati, sono partiti due campioni come Gargano e il Pocho, al loro posto sono arrivati Behrami e Insigne, c’è Pandev, va bene così». Pallone d’oro o scudetto? «Scelgo lo scudetto. Chi vince vince il Pallone d’Oro? Messi c’è sempre, metterei pure Falcao e forse Drogba». Tra dieci giorni la sfida con l’Inter del cognato Gargano. «La sfida con l’Inter? Scambio sms con Gargano? Se mi marca lui, sarà un bel confronto, è dura superarla».
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