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Hamsik: “Grandi obiettivi”

Lo slovacco è il grande rimpianto dell''Inter

Un grande rimpianto del passato trasformatosi da qualche anno in sogno proibito. Questo rappresenta Marek Hamsik per Massimo Moratti, presidente dell’Inter. E lo slovacco, neanche a farlo apposta, si ripresenterà al «Meazza» nel suo periodo migliore: protagonista nelle ultime cinque gare disputate dal Napoli: tre gol (al Genoa, al Cagliari e al Pescara) e ben quattro assist. Chissà che Moratti non torni alla carica con il suo amico De Laurentiis. «Aurelio, è possibile ora riparlare di Hamsik?» . Più volte il patron dell’Inter ha provato ad aprire un discorso relativo allo slovacco con il presidente del Napoli. Negli ultimi tempi, poi, l’intesa tra i due si è anche consolidata. Lo testimoniano l’accordo per il trasferimento di Pandev alla corte di Mazzarri e la cessione in prestito di Gargano voluto da Stramaccioni. Ma appena la conversazione scivola su Hamsik, De Laurentiis ribatte: «Ah Massimo, lo sai che quel ragazzo non si tocca, per noi è fondamentale». Un grande rimpianto del passato trasformatosi da qualche anno in sogno proibito. Questo rappresenta Marek Hamsik per Massimo Moratti, presidente dell’Inter. E lo slovacco, neanche a farlo apposta, si ripresenterà al «Meazza» nel suo periodo migliore: protagonista nelle ultime cinque gare disputate dal Napoli: tre gol (al Genoa, al Cagliari e al Pescara) e ben quattro assist. Chissà che Moratti non torni alla carica con il suo amico De Laurentiis. «Aurelio, è possibile ora riparlare di Hamsik?» . Più volte il patron dell’Inter ha provato ad aprire un discorso relativo allo slovacco con il presidente del Napoli. Negli ultimi tempi, poi, l’intesa tra i due si è anche consolidata. Lo testimoniano l’accordo per il trasferimento di Pandev alla corte di Mazzarri e la cessione in prestito di Gargano voluto da Stramaccioni. Ma appena la conversazione scivola su Hamsik, De Laurentiis ribatte: «Ah Massimo, lo sai che quel ragazzo non si tocca, per noi è fondamentale». 

IL RIMPIANTO – L’inter è stato il club che credette per primo nelle potenzialità di Hamsik. Lo mandò ad osservare più volte durante il campionato di B, 2006-2007, stagione in cui lo slovacco collezionò quaranta presenze impreziosite da dieci gol. Una volta si scomodò persino Mancini per verificare di persona quanto gli veniva riferito dallo staff tecnico neroazzurro. Ed Hamsik piacque così tanto che l’Inter riuscì a strappare un’opzione al Brescia sulla cessione dello slovacco. Un’opzione a tempo: se entro una determinata data non sarebbe stata avanzata un’offerta concreta da parte dei neroazzurri, Corioni e Nani potevano ritenersi liberi di trattare con un altro club. Pierpaolo Marino, allora dg del Napoli, venne a sapere di quel vincolo ed aspettò in gran segreto che scattasse la mezzanotte del giorno fissato tra le due parti. La mattina dopo, con l’avallo di De Laurentiis, Marino, che nel frattempo s’era informato della disponibilità (e delle richieste economiche) dello slovacco al trasferimento era già nella sede del Brescia a trattare. E nel giro di pochi minuti venne concluso l’accordo. Per l’Inter, la valutazione per quel ragazzo neanche ventenne, cinque milioni e mezzo, veniva ritenuta eccessiva. Per il Napoli, invece, no. Ed oggi Hamsik, a 25 anni, dopo cinque campionati e mezzo in azzurro, e sessantacinque gol realizzati complessivamente, ne vale tanti di più. Sicuramente non meno di cinquanta milioni di euro, considerata l’ìetà e le caratteristiche tecniche. Ed a Castelvolturno gongolano per l’ennesima plusvalenza che potrebbe realizzare il club dopo quelle di Lavezzi, Cavani, Gargano, e per ultimo Insigne. Ma Hamsik, legato da contratto fino al 2016 (senza clausola rescissoria), per ora non si tocca. Ci ha provato anche il Milan due estati fa. In tutti i modi. Niente da fare, lo slovacco è uno dei pezzi più pregiati della gioielleria di casa De Laurentiis e non esiste motivo per privarsene.

IL SOGNO – Quello di Moratti resta proibito. Quello di Hamsik, invece, è di dominio pubblico ed anche realizzabile. Marek vorrebbe battere il record delle reti segnate in serie A (12), spingere il Napoli magari fino allo scudetto e tornare di nuovo in Champions League, la platea che più lo affascina e dove Mancini ha avuto modo di rivedere all’opera Hamsik nelle due sfide tra Napoli e Manchester City lo scorso anno e mordersi ancora le dita, anche a distanza di anni. A Moratti gliel’aveva detto: «Prendiamo quel ragazzo del Brescia che ha talento». Ora quel ragazzo è cresciuto e mette paura all’Inter in vista dello scontro diretto di domenica sera.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

 

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