Dopo la rapina subita domenica pomeriggio, l’influenza che l’ha costretto a saltare la trasferta in Repubblica Ceca. Uno stop proprio a poche ore dalla partenza, Hamsik salta la sfida di Europa League di Plzen e resta a Napoli per riprendersi dalla febbre e, più in generale, per avere la possibilità di recuperare energie psico fisiche in vista della partita importantissima di campionato di lunedì sera a Udine. Bloccato dall’influenza e costretto a saltare il suo personalissimo derby contro il Viktoria Plzen. «Ho avuto la febbre alta – ha scritto sul suo sito Marek – mi dispiace, ero davvero impaziente di giocare a Plzen, in uno stadio bellissimo, di grande atmosfera. Sarei stato anche capitano».
Hamsik non è partito con la squadra per Praga, nella notte tra martedì e mercoledì lo ha messo ko un virus influenzale. Temperatura a 38 e mezzo, impossibile potersi mettere in viaggio e pensare poi eventualmente di giocare a una temperatura al di sotto dello zero, quella che è prevista per questa sera nella città della birra. Lo slovacco è rimasto a casa, un big alla fine non è partito con il gruppo. Giorni particolari per Marek, difficili, sicuramente particolari: domenica scorsa subito dopo il pareggio con la Sampdoria subì la rapina choch a via Cinthia. Era alla guida della sua auto, i rapinatori hanno prima distrutto il finestrino, poi gli hanno strappato il rolex e lo slovacco è stato anche colpito al volto. Successivamente la denuncia e la sua volontà di sdrammatizzare, l’immediato ritorno in campo per gli allenamenti con i compagni. Nella rifinitura di martedì pomeriggio Hamsik era stato provato nella squadra con le casacchine, quella dei potenziali titolari in posizione avanzata con Calaiò e Pandev, in un vero e proprio tridente d’attacco. Questa era l’idea di base di Mazzarri, intenzionato a non rinunciare ad Hamsik nonostante il periodo sicuramente particolare che sta attraversando lo slovacco. Il piano è saltato a causa dell’influenza: il virus l’ha colpito nell’immediata vigilia e Marek non si è potuto imbarcare con gli azzurri da Capodichino ieri mattina per Praga. Niente cresta nella comitiva sul volo charter e cambio in corsa anche per Mazzarri, costretto a pensare a una formazione diversa, dopo aver studiato modulo e uomini nell’allenamento di martedì pomeriggio a Castelvolturno. «La vicenda Hamsik non ha condizionato la squadra e nemmeno il ragazzo», ha detto ieri Mazzarri.
Nella partita di andata Hamsik era entrato nel secondo tempo e giovedì scorso al San Paolo era stato lui proprio a dare la scossa, un quarto d’ora di fuoco però senza raccogliere risultato e senza gol. Ci teneva a questa sfida in Repubblica Ceca, per lo slovacco un vero e proprio derby, poteva anche essere l’occasione per salutare amici e parenti in arrivo dalla vicina Slovacchia. Invece è rimasto a Napoli, bloccato dall’influenza. Ci sono tre giorni di tempo e ampi margini di recupero per Udine, Hamsik spera già di potersi riagregare alla squadra venerdì di rientro dalla Repubblica Ceca. Il campo, le partite, magari qualche gol: tutto ciò potrà aiutare Marek a dimenticare il più in fretta possibile l’amarezza per la rapina. Un dopo partita da incubo quello contro la Sampdoria, partita che gli aveva già riservato l’amarezza per il palo colpito a un quarto d’ora dalla fine. Poi la rapina, il finestrino rotto, gli attimi di concitazione, la paura e anche il colpo subito al volto. «Sono cose che succedono dovunque», commentò poi sul suo sito ufficiale. Ma è chiaro che ci è rimasto male. A Plzen avrebbe potuto respirare per due giorni l’aria di casa, invece l’ha colpito l’influenza ed è rimasto a casa. Due giorni di riposo sperando stasera in tv di poter assistere a una grande partita del Napoli. Già, perché Marek comunque il match non vorrà perderselo e tiferà per i compagni sperando che possano centrare la grande impresa.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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