L’aveva promesso: «Ci riscatteremo», « Rialzeremo subito la testa », « Torneremo alla vittoria, vedrete ». Marek Hamsik è stato di parola. E in quell’abbraccio plateale a Zuniga, immediatamente dopo il gol, c’era tutta la soddisfazione di chi aveva fatto una promessa prima della partita e l’aveva mantenuta. Zuniga era stato l’autore dell’assist. Un’intuizione geniale che solo un campione qual è lo slovacco poteva trasformare in oro. Tre punti pesantissimi. Un gol, il terzo in nove partite (che poi sarebbero quattro con quella che provocò l’autogol di Borja Valerio), che vale non solo ai fini della classifica. Anche al morale di una squadra reduce da due sconfitte di fila, colta da un attimo di disistima dopo il k.o. in casa della Juve. E questi sono i bersagli che piacciono di più a Marek Hamsik, quelli che aiutano a rialzare la testa ed a mantenere il fiato sul collo alla capolista: «Ma noi non molleremo la presa. I conti li faremo alla fine. Lo scudetto? Sognare è possibile, noi ci proveremo», aveva detto nell’aula consiliare del comune di Taurano venerdì sera al momento di ricevere l’onorificenza di cittadino onorario del piccolo centro in provincia di Avellino. Ieri sera è stata festa grande anche a Taurano dove tutti si sentono innamorati di quel ragazzo che veste punk ed ha un cuore grande così. Tre gol dopo nove partite, lo slovacco non li aveva realizzati neanche nel campionato scorso. Una partenza a razzo la sua. Uno scatto in avanti per confermare il grado di maturità calcistica raggiunta negli ultimi tempi. Hamsik sbloccò la prima gara di campionato a Palermo, disputò una gran partita con la Fiorentina, fu ancora tra i migliori in campo con il Parma, poi di nuovo sugli scudi con la Lazio, ancora suo il rigore procurato con la Sampdoria, quindi la rete che spianò la strada con l’Udinese e ieri sera l’apoteosi. Solo due-tre prestazioni in chiaro scuso in questo avvio di torneo: la scialba gara di Catania, l’espulsione con gli svedesi del Solna che gli costò due giornate di squalifica, infine il black out di Torino giunto dopo le due gare giocate con la Slovacchia. Un rendimento da top player. Un calciatore sempre più difficile da controllare e neutralizzare. E ieri mattina quando c’è stata la conferma che Cavani non sarebbe stato tra i convocati, non ha battuto ciglio. Anzi, ha provveduto a caricare i compagni prima di avviarsi a Fuorigrotta: «Dobbiamo vincere per riscattare gli ultimi due passi falsi», «Dobbiamo schiacciare il Chievo fin dal primo minuto ». Sapeva che non sarebbe stato facile. Ma si è comportato da vero leader. Dei tre tenori, Hamsik è quello che milita da più tempo in maglia azzurra. Il suo spirito di appartenenza ha stregato anche i tifosi che ormai stravedono per lui. «Ma io qui mi sento come a casa. E quando offendono i napoletani, mi sento offeso anche io». Anche queste parole sono piaciute agli abitanti di Taurano e non solo a loro. Finalmente uno che ha sposato in toto la causa dei tifosi partenopei e che appena può risponde sul campo.
E per dimostrare quanto è amato dal popolo azzurro, ha voluto che in questi giorni fossero presenti anche i genitori, il papà Richard e la mamma Martina. Ed il gol di ieri sera ha fatto felici anche loro. Ora sotto con la sfida all’Atalanta di Pierpaolo Marino, colui che andò a strapparlo al Brescia e che lo scorso campionato tolse quattro punti su sei al Napoli. E’ giunta l’ora di un’altra rivincita.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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