Subito due leader per il Napoli. Gokhan Inler e Marek Hamsik prendono il volante degli azzurri nella prima uscita stagionale. Dopo una settimanadi lavoro nel ritiro trentino di Dimaro, la squadra di Mazzarri già convince nel gioco e nelle sue individualità principali. Finisce 6-0 contro una rappresentativa locale allenata da Florio Maran, fratello di Rolando ex tecnico del Vicenza.
In vetrina Senza Cavani e Gargano, oggi impegnati nella finale di Coppa America, e in attesa del ritorno di Lavezzi e Zuniga, ecco Inler e Hamsik. Lo svizzero arrivato dall’Udinese si propone con sicurezza come pilastro del centrocampo. Inler copre, rilancia e prova anche il tiro: una diga che diventa geometra e insegue il colpo dalla distanza. In evidenza i sincronismi col collega di linea Donadel. Rinviato il varo della coppia con Dzemaili, che è stato schierato nella ripresa. Brilla Marek Hamsik, che ha agito da incursore sulla destra alle spalle dell’unica punta Mascara (suo il primo stagionale: colpo di testa su corner di Hamsik dirottato da Santana). L’intraprendenza dello slovacco ha fatto pendere dalla sua corsia il 3-4-2-1 di Mazzarri. Dopo un’estate condita anche dal profumo di Milan, Hamsik si è gettato col cuore nel nuovo Napoli. Belle alcune sue triangolazioni per dare immediato slancio alla manovra. Con l’idea costante di arrivare anche direttamente alla conclusione. E poi l’affetto sempre più caloroso dei tifosi: erano in duemila per la prima volta del Napoli 2011-12 e tutti si sono lasciati rapire dall’incanto per Hamsik.
Indicazioni A fine gara, Walter Mazzarri sorride sotto la pioggia autunnale di Dimaro: «Un buon test. Pensavo che fossimo più imballati dopo una settimana di duro lavoro. In campo ho visto già quanto provato in allenamento. I nuovi si stanno inserendo bene». Doppietta per Cristiano Lucarelli, che nelle ripresa ha rispolverato le sue doti di bomber con giocate da trascinatore. Mercato: ritorno di fiamma per Floro Flores, a rimpolpare eventualmente il reparto attaccanti. Infine, il presidente De Laurentiis ha precisato alla radio del Mundo Deportivo alcune sue dichiarazioni su Messi fatte prima di lasciare Dimaro: «Considero Messi un campione, un ragazzo dalle qualità umane e professionali indiscutibili. Se fosse possibile lo adotterei come figlio. Non mi sarei mai permesso di offenderlo, piuttosto mi dispiace che il calciatore in nazionale giochi in un ruolo non suo e con un modulo diverso. Così, a mio avviso, lo si espone a brutte figure. Mai detto che Messi è un cretino, semmai la mia battuta è stata: gli fanno fare la figura del cretino»
La Redazione
C.T.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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