NAPOLI – He’s back: perché tutto torna e quel fascio di luce che illumina Marekiaro riconduce al bel tempo che fu, a sei anni da leader finiti in quel tunnel (improvvisamente) spalancatosi il 23 novembre. «Stavolta sono pure andato vicino al gol». He’s back: perché prima o poi sarebbe tornato il «vero» Hamsik, trequartista o seconda punta, centrocampista e incursore, di tutto un po’ di quanto sembrava sparito nel nulla, inghiottito dalla oscurità d’una accidenti ad un piede – che gli è costato due mesi d’assenza – ma anche dalle perplessità d’un modulo che pareva gli stesse largo o che gli andasse di traverso. «E’ stata dura, perché ci siamo trovati subito sotto di un gol: ma già nel primo tempo, quante occasioni…».
«SONO ANDATO VICINO AL GOL…» – Dov’eravamo rimasti? Ma sì, Napoli-Parma, i sette minuti della discordia: entra, si fa male ed esce e da quel giorno non s’è più visto il «vero» Hamsik, rimasto «ingabbiato» prima dal dolore e poi dalla malinconia per prestazioni al di sotto dello standard abituale. Poi arriva il Milan al San Paolo e, quasi magicamente, dalla penombra riemerge il (neo) «capitano» in tutta la sua interezza: gioca, diverte, sfiora un gol sensazionale ( «non ci sono andato così lontano, eh!»), trasmette sensazioni positive, resta in campo sino al novantesimo e quand’ormai è finita, è fatta e si può lanciare con i pensieri sulla Roma e sulla Coppa Italia. si concede, come antica abitudine, due righe attraverso il proprio sito con i propri fans. «La risposta giusta, dopo il vantaggio rossonero. E prim’ancora di passare nella ripresa, abbiamo creato tantissimo. Ma era una vittoria che volevamo, perché la Fiorentina ci aveva raggiunti e quelli con il Milan erano diventati punti importanti». Perché è la Champions la sua dolcissima «ossessione». Tornare lì è una missione…
Fonte: Corriere dello Sport
