Il temporaneo vantaggio della Juve è durato poco più di cinque ore. Il Napoli ha agganciato i campioni d’Italia al vertice della classifica, cancellando la serataccia di Eindhoven in Europa League e d’altra parte dubbi non potevano esservene perché quelle schierate in Olanda erano le riserve – nessuno s’offenda per le etichette – mentre ieri sera al San Paolo si sono rivisti i titolari che vogliono, e possono, regalare alla città il sogno scudetto. L’appassionante duello al primo posto va avanti grazie i gol di Hamsik, brillantissimo, e Pandev, che ha saputo essere ancora una volta spietato in area come i veri bomber: se ha una palla, raramente perdona. L’Udinese, reduce dalla fantastica notte di Liverpool, ha potuto poco: il gol di Pinzi è stato favorito da un difettoso rinvio di Fernandez e dallo sbilanciamento della difesa, peraltro dopo appena tre minuti era arrivato il raddoppio del macedone, sostituito per fare posto ad Insigne, non ispirato come in altre partite e capace di sprecare una favorevole opportunità nel finale.
Mazzarri ha schierato un solo giocatore di quelli presentati ad Eindhoven, Fernandez, che ha sostituito Cannavaro (squalificato) al centro della difesa. L’Udinese non si è cullata sugli allori, Guidolin sapeva quanto complicata fosse questa partita e infatti ha schierato una difesa a cinque, con Pereyra e Pasquale che si abbassavano frequentemente per non concedere spazi agli esterni Maggio e Zuniga. Più difficile era per i friulani attaccare centralmente il Napoli perché Inler e Behrami hanno formato un solido asse davanti alla difesa: la forza fisica, la capacità di raddoppiare sull’avversario, di recuperare il pallone e di impostare l’azione degli svizzeri vanno considerate anche quando vi sono partite di Europa League. Hamsik, schierato come al solito a ridosso di Cavani e Pandev, è stato prezioso nella zona calda. Si è procurato anche un rigore, però l’arbitro Doveri non ha visto Pinzi allargare il braccio e deviare il pallone con il braccio. Infuriati i tifosi, che evidentemente avevano negli occhi il «rispetto» che Mazzoleni – sì, proprio quello della sfida di Supercoppa a Pechino – aveva mostrato nei confronti della Juve a Siena. Si è arrabbiato anche Hamsik, ammonito. Ma questo episodio non ha sottratto serenità a Marek, che è riuscito a segnare il gol del vantaggio: azione avviata da Fernandez, tacco di Cavani in area, il cross di Maggio e la deviazione dello slovacco oltre Brkic. Pandev aveva l’occasione buona per raddoppiare, però non riusciva ad agganciare il pallone servito da Cavani, a suo agio anche da assistman. Alla fine del primo tempo c’era un botta e risposta. Il gol di Pinzi, servito da Maicosuel, lesto a recuperare il pallone rinviato male da Fernandez: Gamberini non era riuscito ad anticipare l’inserimento del centrocampista. La rete di Pandev, che riceveva il pallone da Inler, lo toccava prima di destro e poi di sinistro, aggirando Danilo e facendo subito ritrovare il sorriso a Mazzarri. Una squadra di carattere reagisce così, subito, senza aspettare altri schiaffi.
Guidolin, di fronte all’imbarazzante prova di Di Natale, tornato dopo due anni a Fuorigrotta e fischiato dai quarantamila napoletani, ha tentato di giocarsi la carta Ranegie, più possente sotto l’aspetto fisico. La pressione dell’Udinese, comunque, non creava particolari problemi al Napoli, che cercava di approfittare degli spazi lasciati dagli avversari per inserirsi e colpire ancora. Bravo Inler ad attivare il contropiede, però Hamsik veniva anticipato a pochi massi da Brkic. Pericoloso di testa Maggio, servito da Campagnaro, in uno dei frequenti sganciamenti del difensore argentino. La difesa reggeva bene all’urto dell’Udinese e nel finale, in contropiede, c’era la possibilità di segnare ancora per il Napoli, però Insigne non si accorgeva di Cavani libero in area e cercava la soluzione personale, neutralizzata dal portiere. Una palpitazione i cinque minuti di recupero, aperti dall’Udinese con il tiro di Faraoni dalla lunga distanza. Poi, l’urlo. La sfida va avanti.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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