Quando Marek Hamsik si è alzato per il riscaldamento è stato un boato. Il San Paolo ha capito che la partita sarebbe cambiata. Chissà se anche lo slovacco ha avuto la stessa sensazione. Lui non ha potuto fare a meno di salutare. Troppo forte l’ovazione. Poi la sostituzione ed il San Paolo, che è di bocca buona, ha cominciato ad esaltarsi di fronte alle giocate del capitano in pectore del Napoli. Leader della squadra di Mazzarri giunta seconda in campionato, leader anche per il futuro. Un paio di passaggi filtranti ora per Insigne, ora per Cavani, un disimpegno, un dribbling e poi in pieno recupero quel taglio centrale con il tocco sotto che ha fatto esplodere per l’ennesima volta lo stadio di Fuorigrotta. Dodici gol personali, eguagliato il primato personale ed una certezza. Quando lui segna il Napoli vince. Ciliegina sulla torta lo slovacco ha raggiunto quota 261 presenze in maglia azzurra, la prossima settimana Hamsik raggiungerà le 262 presenze di Panzanato ed entrerà nella top ten.
Una giornata bellissima cominciata con i figli Christian e Lucas portati in campo per mano. La foto con tutti i compagni di squadra anche loro con prole al seguito, un gruppo che si è spostato dal campo in tribuna. Minuti di trepidazione dopo il gol del Siena. La voglia di scendere in campo per aiutare la squadra. Poi il suo momento. Quel taglio centrale alla sua maniera, il colpetto delicato ed il pallone che si infila in fondo al sacco. Tra i più applauditi nel giro d’onore. Se Cavani parte e Mazzarri non sa se resta, lui si era confessato nei giorni precedenti: «Io sono cresciuto in questa città e con questa società che ha dimostrato di avere idee chiarissime. E poi io sono felice di essere qua». Un paio di anni fa rifiutate le lusinghe del Milan, rimandati al mittente tutti i messaggi d’amore arrivati da altre squadre. Metabolizzate anche le disavventure, quelle rapine a lui e alla moglie. Napoli è Napoli indipendentemente da tutto.
A fine gara due parole giusto così, per mettere il punto esclamativo ad una stagione fantastica. «Ci tenevamo a chiudere bene davanti ai nostri tifosi. Lo meritano perché ci seguono dappertutto. Sono fantastici e noi oggi volevamo vincere. Ripeto lo abbiamo fatto per loro. Abbiamo anche rischiato ma ci è andata bene e sono felicissimo per il risultato raggiunto». Ora questo Napoli è entrato di diritto nei Napoli più forti della storia. Anche il mito Maradona scricchiola. «Abbiamo una media punti migliore? Sono solo numeri. Però fanno piacere perché significa che la gente può ricordarci per sempre. Noi ci teniamo a migliorare le statistiche sarebbe un risultato eccezionale». Hamsik oltre le vicende personali di Cavani e Mazzarri. Lui ha giurato amore a questa maglia. Dal 2007 quando De Laurentiis lo prelevò per 5,5 milioni dal Brescia. Ora aspetta sul greto del fiume il futuro di altri compagni illustri. Quel giro di campo un passo d’addio? «No, soltanto una festa. Io non l’ho visto come un addio ma come un ringraziamento ai tifosi per quello che è accaduto al termine di quest’annata fenomenale». Il futuro diviso tra Champions e lotta scudetto. «Nessuna preferenza. Due splendide competizioni. Riaffrontare la prima emoziona. Giocarsi lo scudetto sarebbe molto bello».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
