La scelta di vita è nei fatti: Villaggio Coppola, casa-Hamsik è là, un battito di ciglia dal centro sportivo di Castelvolturno, una passeggiatina da Napoli, una volontà precisa, la dimostrazione di ciò ch’è scritto pure nel contratto (scadenza 2016), di ciò che ormai dal 2007 è palpabile o, anzi, lampante: «Io qui sono felice e lo è anche la mia famiglia. Sono contento di quello che ho, sono contento di dove sto e di tutto quello che sto facendo. Non ho mai avuto rimpianti, perché tutto questo l’ho voluto io».
Napoli è il suo habitat naturale, Napoli è il paradiso da vivere ventiquattro ore su ventiquattro e (quasi trecentosessantacinque giorni all’anno): un salto al centro, tra Piazza dei Martiri e via dei Mille, poi il focolare domestico, con Martina, Christian e Lucas, ad un soffio dai campi, con l’ammirazione di De Laurentiis, da sei anni proiettato a costruire intorno a Marekiaro il Napoli dei miracolo, magari modello Borussia Dortmund: «E’ quello che vorrebbe fare il presidente? Beh, il presidente ha sempre ragione. E comunque è giusto dare spazio ai giovani». Anche ai giovani-vecchi come Hamsik: ventisei anni (appena) e già duecentoquattordici gare in campionato, poco meno di trecento complessivamente, la fascia di capitano della nazionale slovacca e un villino appena acquistato (a Castelvolturno) per piantare le tende.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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