Ma poi, restando sullo nuvoletta, e provando ad osservare l’universo con gli occhi spalancati in una favola, c’è tanto altro da conquistare: la Champions è una tappa (interlocutoria) ma l’Hamsik napoletano ha le idee chiarissime su cosa chiedere a se stesso e sa pure come fare per lasciare che il futuro resti sistematicamente dipinto d’azzurro: «Peccato aver perso punti importanti: quelli nelle gare interne con il Torino e con il Bologna, ad esempio, che stavamo vincendo sino a qualche minuto dal fischio finale. Ci è mancata la continuità, è vero, ma anche un pizzico di fortuna».
Il tormento – nel chiuso dello stanzone – è in quei frammenti di campionato che hanno dissolto le chanches di scudetto, dettagli occasionali pagati a caro prezzo e quando ormai sembrava finita: 1-0 con il Toro al san San Paolo, 2-1 sul Bologna sempre a Fuorigrotta, e lancette ormai in vista del ’90, prima che la sorte decidesse di ribaltare la realtà: «L’avessimo avuta dalla nostra, adesso avremmo una classifica diversa. E comunque ciò che non è stato quest’anno non è detto che non possa avvenire nella prossima stagione. E’ vero che io inseguo il desiderio di poter vincere, un giorno, la Champions; ma di sicuro nel 2013-2014 spero di poter lottare sino alla fine per lo scudetto».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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