E’ il segreto di Pulcinella. Anzi, il miglior calciatore del campionato italiano. Marek Hamsik, l’uomo barometro del Napoli. Certo, sul secondo posto in classifica incidono i gol di Cavani, la carica del Matador, la personalità di Walter Mazzarri. La verità è che i destini del club azzurro parlano slovacco. Nove reti, dodici assist, una presenza costante nel cuore del gioco napoletano. Ripartenze, sovrapposizioni, palle in verticale. Mezzala sinistra, rifinitore, mediano, punta. Nel campionario del numero 17 c’è tutto. Il repertorio di un fuoriclasse in piena maturazione a poco più di 25 anni. Pierpaolo Marino ebbe la vista lunga, le big di Lombardia – Milan e Inter – l’avevano sott’occhio, al Brescia. Se lo sono fatti scappare. Sei anni e settanta reti dopo, il Napoli che cerca a San Siro contro il Milan il definitivo lasciapassare per la seconda posizione in classifica, dipenderà ancora da lui. Dalle sue giocate, dalla sua capacità tattica nel leggere la gara. Contro il Genoa solo Frey gli ha negato di andare in doppia cifra, dopo una magnifica serpentina. Gioca bene con ogni compagno di reparto, Hamsik. E va meglio a chi gioca al suo fianco. Zuniga, Maggio, Inler, ora Dzemaili. Con il Napoli nel formato Lavezzi, era costretto a giocare spesso di prima. Il Pocho portava (a volte troppo) palla, lui si defilava, giocava negli spazi. E segnava. Ora, anche grazie a Pandev, meno potente ma più ordinato dell’argentino, lo slovacco dispone del gioco azzurro. Per la gioia dei tifosi, di Mazzarri, di Cavani. Con l’ultima evoluzione del 3-5-2 di Mazzarri, è impiegato da mezzala, assieme a Dzemaili. Un modulo che gli consente di portare più palla. E le sue accelerazioni a metà campo spaccano la mediana avversaria. Nel suo personale tabellino manca la rete a San Siro contro il Milan, per lui – non solo per lui – la gara dell’anno. E’arrivato il momento giusto.
Fonte: TMW
La Redazione
P.S.
