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Hamsik deciso: “Non discutete il nostro impegno”

Lo slovacco elogia il gruppo e non chiude le porte a nuovi arrivi in attacco

Pensiamo, anche solo per un attimo, a cosa sarebbe stato oggi per il Napoli senza l’assist di Marek Hamsik. Prima di tutto la classifica: con la Juve irraggiungibile, sarebbero scappate anche la Lazio e la Fiorentina, rispettivamente con +4 e +3 punti; non avrebbe patito nemmeno l’Inter, nonostante il pareggio in casa col Genoa. Poi il risultato: un pari senza gol contro l’ultima in classifica. Troppo poco. La critica: si sarebbe soffermata solo sul gioco inesistente della squadra (perché prima dell’assist di Hamsik e del gol di Maggio il gioco del Napoli era stato davvero inesistente). Infine l’ambiente: depressione totale, dopo un pareggio brutto in coda a 4 sconfitte a fila fra campionato, Europa League e Coppa Italia, un misto di profonde delusioni da cui la squadra non si sarebbe risollevata.

IL GENIO – Invece è arrivato il passaggio decisivo dello slovacco per l’esterno napoletano. E’ stato un guizzo, un lampo, un’idea fulminante, questa sì degna di Hamsik. E oggi, per il Napoli, è di nuovo una buona giornata. E’ partito il calcio d’angolo di Pandev dalla parte destra dell’attacco, la traiettoria della palla è stata prolungata sul secondo palo da un colpo di testa di Contini, Hamsik l’ha agganciata, ha alzato la testa, visto lo scatto di Maggio e piazzato la palla lì, nel punto dove Mannini non poteva diventare ostacolo e dove Pegolo non poteva arrivare. In quel momento abbiamo riconosciuto Hamsik, anzi, abbiamo riconosciuto la vera squadra di Mazzarri. Mancavano cinque minuti alla fine, la partita del Napoli è stata in discesa.

LA FASCIA – Marek portava la fascia di capitano che Cannavaro, squalificato, gli ha lasciato come temporanea eredità. E’ anche per questa ragione che quando gli chiedono dello striscione che i tifosi napoletani hanno esposto al Franchi (“Onorate la maglia”), lui risponde fiero: «Noi l’abbiamo sempre onorata e abbiamo sempre sudato per la maglia». Duro e deciso: «Il nostro impegno non si discute». Così parla un capitano, anche se in attesa di restituire la fascia al legittimo proprietario. E sempre da capitano, quando gli fanno notare l’abbraccio fra Mazzarri e Maggio dopo il gol dell’uno a zero, sottolinea: «Il nostro è un gruppo unito, c’è stato un brutto periodo ma abbiamo combattuto e vinto col cuore. Questo è un successo importante». Sulla partita, invece, ammette: «Non ci sono state grandi occasioni ma abbiamo fatto una buona prestazione. Questa è una vittoria meritata». 

IL DECOLLO – Adesso però il Napoli non può e non deve fermarsi. Con i due punti di penalizzazione è a -10 dalla Juventus, ma la corsa per la Champions League è lanciata. Ci sono dentro Lazio, Inter, Fiorentina e Napoli stesso. «Non dobbiamo pensare alla Juve ma alla zona Champions». E non solo: «Senza Coppa Italia dovremo dare il massimo in Europa League». Se riavrà i due punti che gli sono stati tolti dal giudice, aggancerà la Lazio al secondo posto e sorpasserà di nuovo Inter e Fiorentina. Ma perché ciò possa accadere, quando ci sarà il giudizio d’appello, il Napoli non potrà essere più quello dei primi 85 minuti di ieri. Dovrà decollare definitivamente. «Siamo una squadra forte e tutte le piccole ci affrontano come una big. E’ sempre difficile giocare, ma in questo momento serviva vincere», spiega per far capire il problema incontrato a Siena, sapendo che a gennaio non arriverà chissà quale rinforzo. E soprattutto non vuole intervenire in discorsi che possono diventare scivolosi. «Spetta alla società decidere chi prendere, noi siamo a disposizione e dobbiamo pensare solo a fare bene, a giocare e possibilmente a vincere». Gli suggeriscono che servirebbe, al Napoli, un vice Cavani. «Edi ha segnato 22 gol in questa stagione, ma ogni nuovo acquisto è il benvenuto». Parola di capitano.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

 

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