Una cresta e una pelata. Un uomo pieno di capelli e un altro modello bowling. Gli antipodi. Gli estremi. La contraddizione in essere. Risultato? Un gol per due. Anzi, un gol-illusione di Mister cresta e un autogol-realtà del Senor pelata. Questa è la storia di Marek Hamsik e Borja Valero; la storia di una rete desiderata (dallo slovacco) e odiata (dallo spagnolo): 1-0 per il Napoli, Marek festeggia e si aggiusta la spazzolona punk, mentre l’altro si maledice. Mistero: di chi è e cosa è? La moviola racconterà la verità: il tocco decisivo sul cross di Insigne è di Borja Valero. Autorete. Ci spiace, Hamsik. Ma la cresta del Napoli resta alta. E sale dritta fino al primo posto.
CHE BEFFA! – E allora, il siparietto davanti alle telecamere. La partita è appena finita, l’equivoco è in atto, è troppo presto per fare chiarezza, e dunque Marek non è ancora venuto a conoscenza della beffa: «Sull’1-0 sono stato aiutato dalla cresta» , dice ridendo di gusto a Sky. E poi, a Mediaset Premium: «Mi fa piacere aver segnato ancora» . Eh, il fatto però è che il fatidico gol di zazzera che lui si coccola fiero è rimandato a data da destinarsi, perché la deviazione è di Borja Valero, e il gruzzolo è ancora fermo alla cannonata di Palermo. Cose che capitano. Lo avrà pensato anche lui, maestro di fair play e freddezza, al rientro negli spogliatoi.
LA MATURITA’ – E’ realtà, pura e cruda, la seconda vittoria consecutiva del Napoli. E quella nessuno, ma proprio nessuno può metterla in dubbio: «Come sempre conta vincere. Non importa chi segna, ma soltanto collezionare punti: finora ci siamo riusciti» . E non per caso, tutt’altro: la crescita dei ragazzi di Mazzarri è costante, e anche la gestione dei vantaggi, una delle pecche più evidenti della stagione precedente, è migliorata notevolmente. Meno brividi sono una diretta conseguenza della «maturità. Siamo una squadra più matura» . Hamsik scrive così il titolo della serata. «Le ultime amichevoli internazionali, oltre all’esperienza accumulata in Champions, sono servite a farci crescere» .
FUTURO E PRESENTE – La domanda è ovvia: una crescita tale da poter considerare il Napoli la vera anti-Juve? «Siamo appena all’inizio del campionato, abbiamo giocato soltanto due partite» . Che, però, sono coincise con altrettante vittorie: «Sì, ma ora c’è la sosta e in futuro dobbiamo confermare quanto di buono fatto. Bisogna continuare così e correggere gli errori: nel primo tempo abbiamo sofferto, e soprattutto a centrocampo l’abbiamo vista poco, ma poi siamo riusciti a sbloccare il risultato e a venire fuori. Il campo? Pessimo, uno schifo: speriamo migliori presto, giocare così è dura» . Il presente, però, racconta anche di un giocatore sempre più decisivo, come Cavani: «Edi è un campione, sono felice che sia rimasto. Per quanto mi riguarda, io voglio vincere sempre. E voglio vincere con il Napoli. Vivo un bel momento, non so se il migliore della mia carriera, ma sono soddisfatto: gioco per la squadra e lavoro per migliorare. Voglio vincere con questa maglia» .
COME CARECA – Nel frattempo, nonostante la beffa del gol-illusione, ieri Marek ha potuto festeggiare un risultato statistico molto prestigioso: la partita numero 221 con la maglia del Napoli, come Antonio Careca, e il 25° posto nella classifica delle presenze tinte d’azzurro. Aumenterà anche il computo delle gare con la Slovacchia, di cui è il capitano: Hamsik, infatti, è stato convocato dalla propria Nazionale per le partite di qualificazione al Mondiale brasiliano 2014 in programma domenica a Vilnius con i padroni di casa della Lituania, e l’11 settembre a Bratislava, in casa, con il Liechtenstein.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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