De Sanctis 6 – Potrebbero sistemargli un tavolo per il pranzo: solo la forchettata di Bjarnason; poi un affettato di Weiss che scheggia la traversa.
Gamberini 6 – Governa con leggerezza la zona di competenza, rare amnesie e un po’ d’affaticamento nel finale.
Cannavaro 6,5 – Perfetto per un’ora: regista difensivo, lascia ripartire l’azione, trova assist (vanificati) con 50 metri di lancio.
Britos 6 – Un buco nel primo tempo e uno nella ripresa, però anche vari momenti di serenità dispensata in scioltezza.
Mesto 6 – Gli viene meno la diagonale su Bjarnason, però poi s’esibisce con dedizione, chiudendo da centrale difensivo. Alè!
Behrami 6,5 – Un “tritacarne” che ogni tanto si assenta, ignora il suo uomo che parte e va a fare gol. Ma è un toro.
Inler 7,5 – Il migliore attore protagonista e i gol, val la pena di sottolinearlo, rappresentano dettagli. Direzione sontuosa, fisico e materia grigia, un piacere per gli occhi.
Zuniga 6 – Subisce passivamente, però alla distanza emerge, complice la scomparsa del Pescara.
Hamsik 7 – Il palleggio in area vale una standing ovation. Segna e poi ricama per il raddoppio di Cavani, fa tutto da sé, ricerca degli spazi compresa.
Insigne 6,5 – S’intrufola tra i tenori e pure stavolta offre qualche assolo e una partecipazione corale. E’ un predestinato.
Cavani 7 – El matador ha due facce: per 45’ se ne sta in pantofole, sciupa e sbaglia; poi, due reti, rigore procurato incluso, un palo esterno, e Perin che gli nega qualcosa.
Mazzarri 7 (all.) – La mini rivoluzione paga e alla fine fa pure un giro in laboratorio, difendendo (praticamente) a due e premiando El Kaddouri.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
