Fino a qualche settimana fa il più grosso problema (e timore) dei tifosi partenopei era il dopo-Cavani. Senza il partente Matador, coi suoi 30 e oltre gol all’attivo per ogni stagione, chi avrebbe segnato? La paura, in fondo, era quella. Ma la società ha subito fatto capire che la strategia non era trovare un altro Cavani, ma un sistema di gioco votato all’attacco. Soprattutto, bisognava mettere in grado a più giocatori di andare in gol. Ovviamente la risorsa più preziosa era Marek Hamsik, e il nuovo corso di Benitez aveva l’obbligo di sfruttarla al massimo. E ovviamente non poteva mancare un nuovo, forte attaccante, per rimpiazzare il campione uruguaiano. Il Napoli, almeno fino ad ora, sembra essere riuscito nell’intento: Rafa Benitez ha riveduto e corretto la posizione di Marek Hamsik, che ora gioca un passo più avanti (ma anche due) e soprattutto ha maggiore libertà di muoversi e di svariare su tutto il fronte d’attacco, con licenza di inserirsi a piacimento
negli spazi. E soprattutto Hamsik ha meno obblighi difensivi, soprattutto nei movimenti senza palla. Questo è una semplice conseguenza della difesa a quattro. Ovviamente il talento dello slovacco aggiunge il resto, visto che Hamsik spadroneggia in questo nuovo modulo, sembrando addirittura più “forte” rispetto al 3- 4-2-1 di Mazzarri. E i numeri, ad oggi, lo fanno essere vero “erede” di Cavani. Ben quattro gol nelle prime due giornate e miglior marcatore della Serie Serie A. Niente male per un centrocampista. Ma si era detto che senza Cavani serviva un altro grande attaccante: il Napoli ha preso il miglior bomber sulla piazza europea che era sul mercato. In Spagna, non certo l’ultimo dei campionati, dopo Ronaldo e Messi in quanto a gol fatti c’era lui: Gonzalo Higuain. Il Napoli è stata l’unica società a poter accontentare il Real Madrid e offrire i 40 milioni di euro richiesti. La situazione era piuttosto chiara: difficile, se non impossibile, pensare che Higuain o chi per esso (non vanno dimenticati Pandev, Insigne, Callejon e Mertens) potesse fare da solo i gol di Cavani. E quindi Benitez ha creato un sistema di gioco offensivo, dove in almeno queste due giornate il fattore “H” ha prevalso: Hamsik da un lato, Higuain dall’altro. Lo slovacco fa tutto: centrocampista, attaccante. Si comporta quasi da
seconda punta, in più riesce a tornare e dare una mano indietro. I gol sembrano quasi la ciliegina sulla torta di prestazioni fino a questo momento maiuscole. Higuain invece fa ciò che ha sempre fatto: assist a profusione e gol. L’ultimo in ordine di tempo quello per Callejon a Verona (lo spagnolo è l’altra sorpresa di questo avvio di stagione). Gonzalo forse non ha i numeri del Matador, ma in queste prime due uscite ha già dimostrato di lavorare al servizio della squadra. L’assist a
Callejon, tanto per fare un esempio, servito al al bacio e con precisione, forse nei piedi di Edinson Cavani sarebbe diventato un tiro in porta. Non che si voglia criticare l’uruguaiano, ma l’argentino muta in assist per gli altri ciò che potrebbero essere gol suoi. E così la musica cambia, ma la sostanza no.
Fonte: Il Roma
La Redazione
G.D.S.
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