Doppia bandiera, Napoli e Slovacchia. Capitano degli azzurri, uomo simbolo della sua nazionale: Marek Hamsik si gode fino in fondo il momento magico. «Un successo storico per il calcio slovacco, una grande festa per noi: siamo molto felici, per noi sarà il primo Europeo», il suo commento, dopo la doppietta al Lussemburgo decisiva per la vittoria che ha sancito la qualificazione alla fase finale degli Europei di Francia 2016.
Ora il Napoli, subito con la testa alla Fiorentina. Ieri pomeriggio è tornato a Napoli, il rientro in campo oggi a Castelvolturno, la concentrazione che comincerà a salire in vista del match al San Paolo contro la capolista. «Marek è già la bandiera del Napoli: gioca in azzurro da tanti anni, sin dal ritorno del club in serie A. In passato ha avuto la possibilità di andare via ma ha preferito restare in azzurro. Lui è felice al Napoli, dove vuole vincere qualcosa di importante.
Il rinnovo del contratto oggi non è una priorità e non c’è alcuna fretta o stress: è concentrato sugli obiettivi, a partire dalla gara di domenica con la Fiorentina», ha dichiarato il suo procuratore Venglos a Radio Kiss Kiss. Passato, presente e futuro: solo e sempre Napoli nella vita professionale di Hamsik, la sua seconda casa, una crescita negli anni, la fase di appannamento con Benitez e ora di nuovo il segno più con Sarri.
Inutile il tentativo tre anni fa del Milan e quello recente, in estate, della Juventus: il club crede in Hamsik e lui sta benissimo a Napoli. Davanti a sè ancora tanti record da battere, da quello delle presenze in azzurro ai gol, numeri in continua evoluzione: 365 presenze e 93 reti. Si avvicina al terzo posto di Ferrario (396) e ai cento gol in maglia azzurra, lui che è già di gran lunga il recordman europeo con 51 presenze. La possibilità più che concreta di un ulteriore rinnovo con il club azzurro e di legarsi praticamente a vita con il Napoli, ragionamento che verrà affrontato più avanti, visto che lo slovacco è ancora legato da due anni e mezzo di contratto.
In campo adesso si diverte nuovamente, gioca nel ruolo dove può esprimersi al meglio perché resta sempre nel vivo del gioco e ha la possibilità di puntare verso la porta partendo più da lontano. Con Sarri ha ritrovato il sorriso, l’effetto del dialogo e dell’approccio del nuovo tecnico che lo ha rimesso al centro del progetto. Hamsik ha sempre giocato titolare e si è fermato soltanto una volta, in Polonia contro il Legia Varsavia, e il suo rendimento è stato sempre elevato. L’entusiasmo ritrovato in pieno, la stessa voglia dei primi giorni di Napoli quando cercava d’imporsi dopo la buona impressione mostrata da giovanissimo a Brescia.
fonte: ilmattino
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