NAPOLI – Viaggiano a braccetto. Quando va in gol Marek Hamsik c’è anche Josè Maria Callejon. Segnale evidente che quando la manovra offensiva viene sviluppata bene ed in maniera avvolgente, loro due ci sono sempre. In tre partite su sette si sono ritrovati insieme nel tabellino dei marcatori: alla prima contro il Bologna al San Paolo, doppietta dello slovacco e rete dello spagnolo; alla seconda, a Verona, al cospetto del Chievo: altra doppietta di Marek e rete di Josè Maria; ed alla settima, ieri, nella sfida con il Livorno: gol di Callejon ed anche di Hamsik. Ed entrami sono ben posizionati nella classifica dei marcatori pur non essendo delle punte di ruolo. Anzi nel quattro-due-tre-uno di Benitez hanno il compito di recitare da trequartisti con il compito di dare una mano anche al centrocampo in fase passiva.
Ma si tratta di due elementi indispensabili per le loro qualità tecniche, nonchè balistiche. Entrambi dovranno sopperire a quei gol in più che riusciva a garantire Cavani lo scorso campionato. Ma sia l’uno che l’altro hanno risentito nelle ultime esibizioni, specie in Champions League, del black out di cui la squadra era rimasta in preda.
HAMSIK – Il ritorno al gol dello slovacco è sembrato come una liberazione per tutti. Tutto lo stadio ha gioito per quel bersaglio. E tutto lo stadio ha intonato il suo nome quando Benitez lo ha sostituito. Hamsik dopo la partenza lanciata (quattro bersagli nelle prime due gare), era finito in letargo. E l’allenatore gli aveva risparmiato la gara con il Genoa proprio per dargli la possibilità di presentarsi al meglio con l’Arsenal.
Ma anche in Champions League, lo slovacco aveva steccato, diventando persino un mistero. Come mai, il calciatore più rappresentativo del Napoli, quello che in avvio di stagione ma anche negli scorsi si era espresso ad ottimi livelli, non girava più. Problema di condizione atletica? Di interpretazione del modulo? O momento di sfiducia dovuto all’esclusione della Slovacchia dei Mondiali? Tante ipotesi. «Impossibile esprimersi sempre a certi livelli» , ha commentato ieri Benitez.
In realtà, sta solo attraversando un momento-no. Ed il gol realizzato al Livorno, salutato come sorta di liberazione da un incubo dal giocatore stesso durante l’esultanza, può servire ad Hamsik per ritrovare fiducia e morale in vista del faccia a faccia con la Roma, un avversaria che ha trafitto spesso con la maglia del Napoli (cinque volte su undici).
CALLEJON – Anche per il pupillo di Benitez, aver ritrovato il gol vuol dire tanto. Josè Maria Callejon nelle ultime apparizioni era apparso meno smagliante del solito. Sicuramente s’era trattato di affaticamento avendo giocato sempre, in campionato come in Champions: nove gare.
Tatticamente è uno dei calciatori più preziosi in organico. Svolge un lavoro di raccordo impressionante. E si fa trovare pronto anche in zona gol, come nel raddoppio con l’Atalanta che mise al sicuro il risultato; o come nel gol che spianò la vittoria sul Bologna. Ma negli ultimi tempi, Callejon, che ha ereditato il numero di maglia che aveva Cavani, era apparso meno lucido in zona gol, quanto appannato in altre zone del campo. E ieri per lui è stato un pomeriggio importante per riprendere la corsa. Non a caso sulla ruota di Napoli sono stati estratti numeri già noti ai tifosi: il 7 ed il 17.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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