«Ragazzi, domenica ci aspetta un’altra battaglia» , «Marek, ti ricordo che c’è la Samp» . Mazzarri sta facendo di tutto per tenere sulla corda i suoi. L’esperienza di Catania e l’aggancio al primo posto dopo il successo sulla Lazio ha spinto l’allenatore ad isolare la squadra in quel di Castelvolturno ed a “martellarla” in continuazione. Gli fa gioco anche rispolverare qualche precedente beneagurante pur di stimolare uno degli elementi più rappresentativi del gruppo, Marek Hamsik. Allo slovacco, la Sampdoria riporta alla mente il suo primo gol realizzato nella massima serie con la maglia del Napoli. Sedici settembre 2007, il Napoli appena tornato nella massima serie, non aveva ancora vinto al San Paolo e Mazzarri era seduto sulla panchina dei liguri. Lo slovacco realizza il gol che chiude la partita, una delle reti più belle da quando è approdato a Napoli (ne ha realizzate sessanta complessive, anche se lui conta anche quella con la Fiorentina): riceve da Lavezzi, scambia con Zalayeta e trafigge Castellazzi. «Io mi ricordo ancora» , scherza Mazzarri. Figurarsi lui. Non aspettava altro che sentire urlare la folla del San Paolo ed accarezzarsi la cresta che portava già allora. Aveva compiuto venti anni due mesi prima, poco più che un ragazzo ma già si intravedeva un futuro da campione. Ma alla Samp, Hamsik ha fatto gol anche durante la gestione-Mazzarri. Stavolta a Marassi. E sempre a settembre, due anni fa. Dopo il vantaggio di Cassano su rigore, lo slovacco riceve l’assist dal cognato Gargano e di sinistro fulmina Curci. Poi Cavani metterà al sicuro la vittoria. Ma al “Ferraris”, il gioiello del Napoli ha fatto gol anche al Genoa, due per la precisione, il primo ininfluente, il secondo a dicembre del 2010, per la quinta vittoria esterna di quel campionato (furono nove in tutto).
VERO TRASCINATORE – Quest’anno, Hamsik sembra diventato l’ago della bilancia del gioco del Napoli. Prezioso in fase di ripiegamento, determinante nella manovra d’attacco. A Catania si era smarrito anche lui ma con la Lazio è stato tra i più incisivi con i suoi inserimenti per vie centrali ed i suoi spostamenti sulla trequarti. Quando c’era Lavezzi, invece, appariva frenato nelle iniziative, nonchè condizionato dai rientri del Pocho che chiedeva sempre palla. Oggi Hamsik, superelogiato da Mazzarri e superstimato dai tifosi, sa fungere da trascinatore nei momenti difficili e per gli avversari diventa spesso un rompicapo stargli dietro. Se a questo si aggiunge che sa fare anche gol, la definizione di top-player gli spetta di diritto. Fu lui a spingere il Napoli alla prima vittoria stagionale in quel di Palermo ed ora tocca a lui difendere quel primo posto in classifica in cui ha sempre creduto, fin dal mese di agosto, un attimo dopo la sfida di Pechino. «Daremo filo da torcere alla Juve» , disse. Ed il duello a distanza è già cominciato.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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