Non farà come sette mesi fa, quando si rapò a zero come pegno per la storica qualificazione della Slovacchia ai Mondiali. «Ma un taglio ai capelli devo comunque farlo, adesso sono troppo lunghi» dice Hamsik, accarezzando la cresta portafortuna. Il sole è caldo a Pretoria, dove alloggiano a due chilometri di distanza l’Argentina di Maradona, autorevole candidata alla Coppa, e la Slovacchia, grande rivelazione dopo l’eliminazione dell’Italia. «Un’emozione davvero incredibile, spero che la qualificazione agli ottavi di questi mondiali possa ancor di più unire il nostro Paese. Siamo tra le prime sedici squadre al mondo: chi l’avrebbe immaginato?» sospira il capitano. Bel colpo per la nazionale che occupava il trentaquattresimo posto nel ranking Fifa prima che cominciassero i campionati in Sudafrica. «Dove vogliamo arrivare? Abbiamo già centrato un grande obiettivo e possiamo ritenerci soddisfatti». Da tre anni a Napoli, Hamsik sembra aver imparato anche l’arte della scaramanzia. Sguardi e parole, a poche ore dalla sfida contro l’Italia, sembravano quelli di un giocatore rassegnato. E ora. «L’Olanda è una grande squadra, con Snejider e attaccanti forti. E noi abbiamo fatto già tanto…». L’abbraccio con Quagliarella, Maggio e De Sanctis è stato molto sentito l’altra sera negli spogliatoi di Johannesburg. «Ho visto le lacrime di Fabio: era il più triste di tutti, una reazione comprensibile dopo una splendida prestazione. Ha giocato un secondo tempo straordinario: l’assist, il gol, un’altra rete annullata. Per nostra fortuna Quagliarella non è sceso in campo dal primo minuto». Da sei anni in Italia, Hamsik non si pronuncia sui motivi che hanno spinto gli ex campioni subito fuori dalla Coppa. «È difficile spiegare cosa è accaduto alla squadra di Lippi in queste tre partite. Al di là di colpe e difetti degli azzurri, bisogna comunque attribuire grandi meriti alla Slovacchia». Da Napoli sms e telefonate. «Ma nessun rimprovero per aver eliminato l’Italia, piuttosto parole di incoraggiamento per la Slovacchia. Sono tanti i napoletani che adesso tiferanno per noi». E per l’Uruguay di Gargano, compagno di Michaela, la sorella di Hamsik. I due cognati agli ottavi dei Mondiali. Per Walter e la Celeste oggi intanto c’è la Corea del Sud. «È il miglior momento della mia carriera. Dopo aver centrato l’Europa League sono arrivato agli ottavi dei mondiali, facendo felici cinque milioni di slovacchi. Nessuno avrebbe potuto immaginare tanto, lo ha detto anche il mio primo tifoso, papà Richard». Capocannoniere del Napoli in tre campionati, Hamsik cerca adesso la prima rete in Sudafrica, lunedì a Durban. «Faccio parte di una squadra, conta segnare e non il nome del marcatore».
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