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Calcio-Napoli

Hamsik: “A Bologna sarà festa…”

Lo slovacco: "Grande vittoria con i nerazzurri, ora chiudiamo la pratica secondo posto"

Le buone abitudini non andrebbero mai perse. Ed anche questo non gli è sfuggito. E’ dunque un Marekiaro sempre più a tutto tondo quello che diffonde nel web pensieri in assoluta libertà. Un modo per mantenere una sottile, ma gradita linea di trasmissione e contatto con i suoi estimatori, un modo anche per rilassarsi dopo le fatiche del campo. Vissute dallo stesso con una leggerezza disarmante. Dopo i ripiegamenti e le verticalizzazioni, le risalite e le discese ardite, condite da assist e conclusioni a volontà. Davvero roba per palati fini. E allora, scusate se ci allontaniamo per un attimo dalla premessa, ma qui è d’obbligo la digressione. Prima di diffondere il nuovo, conciso, ma piacevole ed esplicativo verbo di mister Marek, vale la pena di sottolineare che non solo guardando il Matador c’è da restare a bocca aperta. Che, sicuramente, oltre a Cavani, i top-club europei (ed oltre) ci invidiano anche l’uomo dalla cresta che segna. E se così non fosse, sarebbe quanto meno anomalo. Impossibile non innamorarsi di lui. 

IL MESSAGGIO – Detto questo, detto cioè che Marekiaro con l’Inter ha sciorinato un’altra prestazione limpida e sontuosa (allo scadere del primo tempo pure un gol negatogli da Handanovic), possiamo anche ritornare al nocciolo della questione: l’ultimo Hamsik-pensiero apparso sulle pagine del suo sito ufficiale, quello che tocca un po’ tutti i punti salienti di una notte vissuta intensamente e magicamente, e che poi va anche oltre . «Abbiamo raggiunto un’altra vittoria importante, e manca ormai poco per arrivare al traguardo. Ci ha pensato Edi a regalarci tre punti, a me è mancato il gol, un po’ di fortuna, ma non è questo quello che conta. La cosa importante è aver vinto ed aver tenuto il Milan a sette punti di distacco. Siamo vicinissimi alla Champions e credo che domani sera a Bologna festeggeremo la qualificazione». Questo più o meno il succo. 
IL GOL – L’occasione, quella sfruttata al meglio (come un po’ tutte le ultime) per avvicinarsi alla meta, e poi la fortuna, un po’ avara con lui, ma solo riguardo al gol. Otto sinora fatti, senza quello a due teste con Borja Valero, e quello “corretto” da Astori. Ecco un altro credito con la fortuna. Non ha ritrovato quello perduto (non segna da Napoli-Catania del 2 febbraio, ovvero dodici turni) ma riesce ad accontentarsi di ciò che arriva dalla provvidenza (a dal suo ingegno), che poi non è per niente poco. Non segna? Poco male: lo fanno i compagni, ed a lui basta questo. Ma non dimentichiamo che fa tanto altro e lo fa più che bene. Non dimentichiamo che con 14 assist è sul trono d’Europa, e che per tre stagioni di seguito è stato capocannoniere azzurro (2007/10). Prima che arrivasse l’uomo dell’ultima tripletta. 
IL TRAGUARDO – Lo vede sempre più vicino, tanto da sbilanciarsi. «Domani sera probabilmente festeggeremo la Champions diretta» ecco un altro chiaro segnale di sconfinato ottimismo, quello che può aiutare a superare gli ostacoli ma senza cadere nell’eccesso. Concetti stringati che vanno interpretati come segnali di incitamento per se stesso e i compagni. E cioè: a Bologna solo per vincere. 
IL LEADER – Hanno detto di lui: «Sa sempre dove andrà il pallone e lo sa prima degli altri. Un po’ Gerrard , un po’ Lampard, sa attaccare gli spazi come pochi. Nato vecchio, ma divenuto in fretta leader». Ecco, appunto: leader. Parolina magica ben scandita dallo stesso Mazzarri, subito dopo Napoli-Inter (e dopo averla sussurrata anche qualche mese fa): «Ora è un leader, e lo è sempre di più». Ecco un’altra buona abitudine. 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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