La maglia della sua ultima stagione da arbitro da parte dell’ex fischietto Pierluigi Collina; una maglia numero 18 del Mondiale di Francia ’98 da parte di Roberto Baggio; una targa della Uefa data al Milan per i successi ottenuti dal club rossonero nella stagione ’88-’89, portata questa mattina dall’amministratore delegato Adriano Galliani; una tuta indossata a Usa ’94 da Arrigo Sacchi; il pallone della Coppa Intercontinentale vinta dalla Juventus nel 1996 portato da Marcello Lippi. Sono questi i cimeli consegnati alla Fondazione Museo del calcio di Coverciano, nelle mani del presidente Fino Fini, dai sette vincitori – a cui vanno aggiunti i nomi di Platini e di Gigi Riva, quest’ultimo assente per motivi personali – della prima edizione di “Hall of Fame”, nel corso della cerimonia che si è svolta questa mattina a Firenze, presso il Museo del calcio di Coverciano.
Dopo la consegna dei cimeli, c’è stata la cerimonia di assegnazione dei premi – presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze – da parte della Commissione Aggiudicatrice che ha scelto Michel Platini per la categoria “giocatore straniero”, Roberto Baggio “giocatore italiano”, Marcello Lippi e Arrigo Sacchi ex equo “allenatore italiano”, Adriano Galliani “dirigente italiano”, Pierluigi Collina “arbitro italiano”, Gigi Riva “veterano italiano”. Oltre ai direttori delle principali testate giornalistiche sportive nazionali che fanno parte della Commissione, erano presenti alla cerimonia il presidente della Figc Abete, il vice presidente Albertini, il direttore generale Valentini, il responsabile del Centro Studi, Sviluppo e Iniziative Speciali della Figc Michele Uva, il presidente del Museo del calcio Fino Fini, il vice presidente della Fondazione Museo del Calcio Francesco Franchi, oltre alle autorità locali tra le quali il sindaco Renzi.
La “Hall of Fame” del calcio italiano è nata con lo scopo di celebrare e ricordare le figure maggiormente rappresentative ed emblematiche della tradizione del calcio di casa nostra, una novità assoluta che “approda” per la prima volta in Italia. E da qui, da questa premessa, parte il discorso del presidente Abete:
“Ogni tanto – ha dichiarato – bisogna cercare di andare oltre la cronaca quotidiana per valorizzare il nostro calcio, per ciò che siamo stati, siamo e saremo ancora. Questo è lo scopo della Hall of Fame , che porta avanti anche un progetto a cui la Federazione tiene in maniera particolare che è quello rappresentato dal Museo del Calcio”.
Francesco Franchi, figlio dell’ex presidente federale Artemio Franchi, dopo aver ripercorso le tappe della fondazione del Museo del Calcio, ha aggiunto:
“La Hall of Fame è l’ennesima stella che si aggiunge a quelle già presenti nel Museo del Calcio, che contiene materiali preziosi della nostra storia, importanti per avvicinare i giovani al calcio”.
La Redazione
P.S.
Fonte: figc.it
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