«C’è qualcosa che mi lega a questa città. Mi piace molto ”Napule è”, la canzone di Guido Lembo, che mi ha caricato prima della finale di Coppa Italia». Il bomber Cavani, intervistato ai microfoni di Radio Marte, ha parlato della sua esperienza napoletana e in particolare dei suoi gusti musicali e della canzone che lo ha colpito di più durante la sua carriera in maglia azzurra: quella lanciata nella stagione 2011-2012 dallo chansonnier caprese Guido Lembo e dal cantante napoletano Gigi Soriano. Il mattatore delle notti capresi, seduto al tavolino del bar della Piazzetta, ha appreso la notizia con grande gioia: «La prima volta l’ho suonata alla fine del campionato 2010-2011 quando il presidente De Laurentiis ha fatto la festa di chiusura insieme a tutti i calciatori».
Cavani l’ha mai cantata in taverna?
«Cavani non è mai stato all’Anema e Core, la cantiamo insieme però ogni qualvolta che ci incontriamo, così come la cantano gli altri giocatori del Napoli. Quest’anno oltre che alla festa finale di chiusura, l’ho cantata con loro al ritiro di Dimaro. Ed è lì che ho visto che questo motivo è molto conosciuto da tutti i componenti della squadra».
Secondo lei qual è la chiave del successo di questa canzone?
«La parola Napoli che per me sta a significare l’amore che provo per la mia squadra e per la città. La canzone piace anche alla signora De Laurentiis, oltre che ovviamente al presidente. E due settimane fa sono venuti all’Anema e Core Aronica e Dzemaili e mentre scendevano le scale hanno iniziato un siparietto cantandola insieme, quasi come fosse l’inno della squadra».
Contento di questo successo e di quanto ha dichiarato Cavani?
«Contento? Sono commosso e non pensavo che una canzone scritta da me potesse diventare la canzone che carica addirittura il Matador. Ora vorrei che la canzone la imparassero presto anche le new entry, Insigne e Vargas, e poi poter coronare il sogno della mia vita, che è quello di poterla cantare dal vivo sul campo del San Paolo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
