Il Napoli che si mette alle spalle la Supercoppa ha la voce decisa, quasi feroce, di Marek Hamsik. Lo slovacco di Banská Bystrica riporta il Napoli in campo, provando a mettere alle spalle la tempesta di Pechino e di Juve-Napoli. «Hanno visto tutti quello che è successo, ma preferisco non parlarne. La delusione? L’ho dimenticata il giorno dopo», replica provando a spegnere quasi sul nascere gli ultimi fuochi dialettici scoppiati con la Supercoppa. «Ci siamo rimasti male subito dopo, ma il mister ci ha fatto i complimenti per la partita, per la nostra prestazione. Ovvio che c’è il rammarico per la sconfitta: la Supercoppa era uno degli obiettivi della nostra stagione dunque è chiaro che ci siamo rimasti male». Glissa sull’arbitraggio di Mazzoleni e sulle polemiche: «Non sono io a dover parlare e chi doveva parlare lo ha già fatto. Ovvio, quando è uscito Zuniga mi sono arrabbiato: in nove contro undici in una finale…».
Resta, chiaro, l’amarezza per un ko che lascia il trofeo nella mani della Juventus: «Noi stiamo continuando a dimostrare, e lo facciamo da due anni e mezzo, quello che è il nostro potenziale. Soffriamo solo con le piccole, con le altre ci viene tutto più facile». Chiaro che Hamsik e i suoi compagni stiano lavorando proprio su questa aspetto: «Sta andando tutto bene, abbiamo fatto una buona preparazione e nel mio nuovo ruolo mi trovo bene. Poi non è una novità per me: sia con Reja che con Donadoni ho già giocato così».
Da due giorni il Napoli è al lavoro al completo in vista dell’esordio a Palermo. A Radio Marte, Hamsik non mostra preoccupazioni per le assenze azzurre (Zuniga, Pandev e Dossena) nella gara alla Favorita: «Non vedo perché dovrei essere in ansia: Frustalupi porta fortuna quando va in panchina e abbiamo una rosa di 25 giocatori tutti ragazzi all’altezza. Capiterà spesso di doverci alternare e siamo tutti sullo stesso livello».
Non parla di scudetto: «Ma noi possiamo andare molto lontano perché la nostra forza è il gruppo. Un gruppo cresciuto insieme e che da anni lavora al progetto». Un gruppo a cui si è aggiunto Lorenzo Insigne: «È un giocatore valido, a cui piace imparare e ascoltare i suggerimenti di tutti. Arriva dalla serie B ma questo non è un problema: contro l’Olanda ha fatto un gol molto bello. Lui ha grande talento e tocca solo a lui tirarlo fuori». Con il Palermo torna anche Cavani: «Lui egoista a Pechino? No, capita di non vedere un compagno, succede a me ed è successo anche lui. Lui me lo ha confermato dopo la partita che proprio non si era accorto della mia presenza». Il tenore che non stecca mai giura fedeltà alla maglia azzurra. Per l’ennesima volta: «Io qui sto bene, mi sento a casa mia. Non penso mai di cambiare squadra e sono contento di avere altri 5 anni di contratto. Però non mi sento il simbolo, non ho mai detto di esserlo. Ma all’affetto dei tifosi del Napoli ormai sono abituato».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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