A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Angelo Gregucci, ex allenatore, fra le tante, di Inter e Zenit San Pietroburgo.
Sul calcio di Italiano, ottimo anche senza Vlahovic
“È merito dell’allenatore, però cerchiamo di non confondere la perdita tecnica di uno dei migliori talenti che ci sono in giro per l’Europa (Vlahovic, ndr). Vlahovic ha portato la Serbia alla partecipazione del Mondiale, ha un’identità forte e livello internazionale. La Fiorentina ha lavorato discretamente bene sull’intelligenza, che ha preso una scommessa dal Basilea (Cabral, ndr) ed un “usato sicuro” (Piatek, ndr). E così dà la possibilità di colmare quel vuoto lasciato da Vlahovic”.
Sull’Atalanta
“L’Atalanta non vive una crisi, è solo un momento di appannamento dovuto a motivazioni esterne al calcio. La Dea perde Ilicic, giocatore di grandi qualità e perde un altro fattore del campionato italiano, Zapata, e ha perso altri interpreti importanti. Ha fatto di necessità virtù. Addirittura qualcuno dice che questo scudetto non vuole vincere nessuno, quando il Napoli si vede che vuole vincere, nonostante io veda l’Inter ancora favorita”.
Sul momento difficile dell’Inter
“È un momento di appannamento che dall’inizio del campionato si portava dietro. C’erano interrogativi, per esempio la cessione di Lukaku, la capitalizzazione con Suning, la partenza di Hakimi e Conte. La prima costruzione dell’Inter ha i primi problemini oggi, ma dalla 10ª fino alla 25ª ha fatto bene. Poi la fonte di gioco è stata annullata da un ottima pressione del Milan. La costruzione dell’Inter non era più avvolgente e ne è scaturito uno 0-0 nel derby di ieri”.
Sull’Inter: è ancora la squadra da battere?
“Sì, è sempre l’Inter la squadra da battere per lo scudetto”.
Sulla lotta salvezza: Salernitana e Venezia
“Prima di tutto bisogna riconoscere che la Salernitana con il mese di gennaio ha aperto il campionato. Non sarà partita facile con nessuna squadra. Secondo me il Genoa con gli interventi a gennaio ha aperto la lotta salevezza. Il Venezia che sembrava al riparo è stato risucchiato. Anche l’Empoli deve stare attento. Ci sarà da combattere fino all’ultima partita. Le difficoltà della Salernitana sono importanti, servono i 3 punti per dare un’iniezione di fiducia. la piazza di Salerno è importante, ed è un valore aggiunto per la squadra”.
Su Spalletti e la lotta scudetto del Napoli
“Bisogna contestualizzare i momenti. Gattuso ha portato a Napoli la voglia di tornare ad essere protagonisti in una marea di difficoltà. Nell’era Gattuso, Osimhen non ha quasi mai giocato tra i vari infortuni ed il Covid. Il Napoli va di diritto a contendere lo scudetto, perché giocatori di qualità ne ha ed anche tanti. Il senso di appartenenza del Napoli, però, va rifondato. Per esempio, Insigne che va in Canada, Mertens che è sul crepuscolo della sua carriera calcistica. I giocatori giovani, che sono cresciuti a Napoli devono tramandare il senso di appartenenza agli altri. Non conosciamo i rapporti che ci sono tra il Napoli e la società. Purtroppo nell’era contemporanea se arriva un’offerta importante ad un tuo giocatore, devi salutarlo. Quando perdi identità in una città come Napoli, questa ti travolge”.
Sulla guerra
“Non me la sarei mai aspettata ed è inconcepibile che nel 2022 ci esponiamo ad un tale rischio. Al netto delle ragioni politiche e razziali, nel 2022 è incomprensibile la guerra”.
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