Intervista a Il Sole 24 Ore per il presidente della FIGC Gabriele Gravina che fa il punto sul momento delicato del nostro sistema calcistico a livello economico a causa della pandemia di Covid-19: “Aiuti dal Governo? Per ogni euro assegnato al calcio, il calcio ne restituisce 16 alle casse pubbliche. Nell’ultimo decennio abbiamo ricevuto contributi dal CONI per circa 800 milioni e versato allo Stato oltre 12 miliardi. Non chiediamo indennizzi a fondo perduto, ma pari dignità con altri settori industriali”.
Il numero uno della Federazione, poi, affronta il tema dell’istituzione di un Salary Cap a livello europeo: “Nel paesaggio drammatico che stiamo vivendo non si può pensare che una componente come quella dei calciatori che assorbe il 70/80% dei fatturati possa essere indenne. I sacrifici sono necessari da parte di tutti e quelli, apprezzati dai calciatori, sono purtroppo sono insufficienti. Dopo la mia richiesta FIFA e UEFA stanno studiando come intervenire. I club hanno in corso obbligazioni che non possono disattendere ma vanno accompagnati in un percorso virtuoso e duraturo, che tuteli i calciatori che guadagnano cifre basse”.
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