Gabriele Gravina, presidente della FIGC e vice presidente Uefa, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato anche della violenza negli stadi: “Siamo nel pieno di un’isteria sociale che sta contagiando l’intero Paese in diversi ambiti, uno di questi è il calcio, che ne è la prima vittima. Ma adesso basta! È tempo delle assunzioni di responsabilità, anche dei protagonisti in campo. Nella riunione di pochi giorni fa con i ministri Piantedosi e Abodi insieme ai rappresentanti delle Comunità ebraiche, ho sottolineato proprio questo aspetto: la Figc c’è ed è disponibile a lavorare per trovare soluzioni condivise. Bisogna essere tutti più coraggiosi nel prevenire, nel denunciare, nel reprimere e nel condannare atti indecorosi come quelli cui stiamo assistendo. Bisogna attuare il progetto del radar sonoro che indirizza le telecamere per individuare i responsabili di cori beceri e atti violenti. Lo abbiamo presentato 4 anni fa ed è stato bloccato per alcune perplessità del Garante per la privacy, che oggi spero si possano superare anche con la collaborazione del ministro Piantedosi. Non c’è posto per i delinquenti nel mondo del calcio, ha fatto bene De Laurentiis a rompere ogni rapporto con i violenti, ma serve più tecnologia. Moltiplichiamo le iniziative e i progetti educativi, perché solo con la promozione della cultura e del rispetto potremo garantire un futuro migliore alla nostra società e al calcio. Razzismo negli stadi? Auspichiamo che, una volta individuati i colpevoli, non se la cavino solo con il Daspo”.
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