Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, commenta a Sky il sorteggio dei mondiali di Qatar 2022, partendo dai complimenti a Roberto Mancini: “Ho esaurito il mio repertorio. Credo che il complimento migliore sia l’entusiasmo che ha generato nel nostro ambiente. Ha ridato dignità al calcio italiano sotto diversi profili”.
A breve ci saranno le elezioni. Quanto ci terrebbe a essere presidente all’Europeo?
“Lo dico con una valutazione scaramantica. Ho iniziato con lo 0-0 col Portogallo e poi non abbiamo mai perso. Può essere un buon auspicio, ma credo che intanto dovremo iniziare a preparare al meglio le partite di marzo. Certo, è molto importante sperare in una riconferma, ma prima di tutto dobbiamo lavorare sulla candidatura”.
Quanto si sente orgoglioso di essere parte di questa grande crescita dell’azzurro e quanto il nostro calcio sta seguendo la nazionale in questa crescita?
“Io credo che il merito debba essere attribuito in maniera esclusiva al Club Italia. Quando siamo partiti lo abbiamo fatto con una nuova organizzazione del club Italia, formato da tutti noi: ci sono tanti collaboratori e creano un ambiente perfetto perché si ottengano certi risultati. Al di là del risultato finale, l’obiettivo del nostro percorso progettuale è quanto è stato costruito in questi due anni, o comunque dopo il post Svezia. Ora l’Italia ha un progetto credibile, il club Italia racconta a tutti i suoi tifosi una nuova storia e mi sembra che per il momento sia molto positiva. Ci manca solo il lieto fine”.
Lei ha lavorato tanto perché il calcio ripartisse nei momenti difficili del post lockdown. Quanto è stata dura? “È stato un periodo molto difficile, per le energie che abbiamo dovuto mettere in campo per far capire che fosse importante ripartire e riposizionare al centro il progetto sportivo. Ma è stato altrettanto complicato ripartire ed è ancora complicato gestire questo momento di difficoltà. Siamo nel pieno della complessità della gestione del progetto sportivo e delle sue competizioni. L’auspicio è che quanto prima si possa restituire la fruibilità degli eventi ai tifosi: ci mancano tantissimo, manca ai tifosi ma anche e soprattutto ai protagonisti in campo. Siamo ancora impegnati in queste grandi criticità, ma convinti che, quando noi avremo nei nostri stadi il pubblico e torneremo a vivere appieno i nostri eventi, avremo superato questa pandemia davvero”.
Il contratto di Mancini? Ce ne vorrebbe uno più lungo.
“Con Roberto abbiamo un rapporto straordinario, molto bello. Ha una straordinaria sensibilità, votata ad aumentare la passione di chi ama questa maglia. Non sarà complicato, sappiamo di avere ancora due anni che lo legano alle nostre nazionali: valuteremo insieme il percorso del futuro e sarà un altro tassello che rafforzerà il ruolo della federazione a livello europeo. Sono convinto che Roberto ha una grande capacità nel sapere diffondere ottimismo ed entusiasmo”.
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