La Disciplinare è durissima nella decisione presa di applicare in pieno le regole in atto. «Il principio della responsabilità oggettiva, pur se negli ultimi tempi ha subito una serie di attenuazioni in via applicativa, continua a fondarsi su criteri inderogabili. In proposito, va ricordato come questa Commissione in tutti gli analoghi e recenti procedimenti nel caso di responsabilità oggettiva per illecito sportivo commesso da calciatori tesserati sia partita da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale, oltre a una ammenda (citati i casi di Torino e Sampdoria che scontano in questa stagione un punto «patteggiato», ndr). Per garantire una uniformità di giudizio e una situazione di par condicio fra squadre partecipanti allo stesso campionato attualmente in corso, quindi, appare corretta l’applicazione della sanzione di 2 puntidi penalizzazione in classifica generale da scontarsi nella corrente stagione sportiva ». Incontestabile. Tutta colpa di Gianello? Tutti, Napoli compreso (tanto che l’avvocato Grassani minaccia: «Il Napoli ha subito danni patrimoniali, d’immagine e anche tecnico-sportivi, sono tutte ragioni valide per un risarcimento, ragioni che potranno essere prese in considerazione una volta esauriti i gradi di giustizia »), dicono che è colpa di Gianello, ma in realtà bisogna ricordare che il terzo portiere del Napoli ha «a malincuore» ammesso il tentativo di illecito dopo che gli hanno fatto ascoltare le intercettazioni e soprattutto dopo che i magistrati napoletani gli hanno letto il verbale dell’ispettore di Polizia che proprio la società aveva presentato ai calciatori ed era ospite fisso al ristorante di Cannavaro. Lui ha fatto il suo dovere e denunciato tutto ai magistrati.
Cannavaro e Grava La Disciplinare mette anche in luce che sui 6 mesi di squalifica per omessa denuncia di Cannavaro e Grava pesano anche le loro dichiarazioni. Grava dice ai magistrati:«Non escludo tuttavia che Gianello abbia potuto nel corso della settimana fare a me e ad altri compagni di squadra battute scherzose circa il fatto che ormai fossimo già in vacanza o qualcos’altro di simile», dichiarazioni che per la Disciplinare non escludono l’intervenuto tentativo di illecito. Cannavaro, sempre ai pm e alla Procura federale, dice: «Se (Gianello) avesse fatto battute in tal senso non gli avrei dato alcun peso, perché le avrei ritenute uno scherzo come tanti fra compagni»). «Dichiarazioni gravi perché tendono a togliere rilevanza e importanza al tentativo di illecito intervenuto…, ma senza escludere che Gianello possa averne parlato», parole della Disciplinare.
Fonte: La Gazzetta Dello Sport
La Redazione
M.V.
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