Gianluca Grava s’è ritirato a giugno, ha lasciato il calcio e conservato nell’armadio la divisa da gioco per vestire il completo da dirigente del Napoli. Bene, giusto: e allora perché è in ritiro a Coverciano insieme con Rinaudo, Bogdani e gli altri disoccupati d’Italia? Semplice: per studiare e acquisire i titoli federali che gli permetteranno di prendere le redini del settore giovanile azzurro.
IN PECTORE – E allora, la storia. La storia del gladiatore, del soldato di mille battaglie che a 36 anni, dopo la seconda, la terza e anche la quarta giovinezza con Mazzarri, ha deciso di archiviare corse e marcature asfissianti per accettare la proposta del club della sua vita: responsabile del vivaio del Napoli. Lo è in pectore da un po’, Gianluca, ma prima di poter annunciare la sua investitura, servono patenti e patentini: quelli che a breve gli saranno riconosciuti dopo la full immersion a Coverciano.
RITIRO STUDIO – La situazione è chiara: oltre ad allenarsi in campo, i disoccupati in ritiro a Coverciano hanno anche la possibilità di partecipare ai tre corsi quotidiani utili a conseguire, in due settimane, i titoli federali necessari ad altri tesseramenti. Grava, insomma, è in Toscana dalla fine di luglio proprio per questo motivo: il 9 agosto, quando poi rientrerà in città, sarà pronto a prendere il comando e la direzione del settore giovanile azzurro. Un acquisto super: per esperienza e dedizione. Curiosità: il suo compagno di stanza è Leo Rinaudo, difensore svincolato proprio dal Napoli.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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