Oramai lo sanno anche i muri. Due anni fa, quando ancora giocava nella Primavera dell’Atalanta, Alberto Grassi fu squalificato per 10 giornate. L’accusa – ritenuta talmente grave dalla società da non procedere neanche con il ricorso – era quella di razzismo. Aveva detto “Vu cumprà” ad un avversario di colore che in quella partita giocava nel Verona. Il fatto è questo (“statemi a sentire”, direbbe Totò): Grassi arriva a Napoli come unico colpo del mercato di gennaio e per molti, anzi moltissimi tifosi azzurri, non è sufficiente per puntare in alto vista l’invidiabile posizione in classifica. Ma non tutti i mali vengono per nuocere e Grassi ne è la prova vivente. Oltre ad essere un centrocampista giovane dalle bellissime speranze – è già nel giro dell’Under 21 dove spera di entrare in pianta stabile – può diventare un messaggio subliminale per De Laurentiis. Ci pensate a quanti tifosi utilizzerebbero quelle sue due parole tanto celebri nei confronti del presidente azzurro? Magari aggiungendoci anche un punto interrogativo alla fine. “Vu cumprà?”, magari un difensore, evitando di inseguire sogni proibiti come Bartra o proibitivi come Maksimovic. Si vede che Grassi già due anni fa iniziava a masticare un po’ di dialetto napoletano e con quella uscita decisamente fuori luogo interpretava alla perfezione il desiderio di fame e successi che nell’ultimo periodo spopola dalle parti di Napoli. Insomma, con un sorriso ed una battuta proviamo a strizzare l’occhio al nuovo che arriva. Con l’auspicio che non sia l’ultimo del mercato azzurro e che durante la sua esperienza napoletana impari ad utilizzare meglio certe espressioni rendendole simpatiche frecciatine a De Laurentiis per i futuri – ma non troppo – investimenti sul mercato.
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