L’avvocato e legge della SSC Napoli Mattia Grassani ha parlato ai microfoni di “Manca solo la firma” del caso Osimhen spiegando le differenze sostanziali con gli illeciti che hanno portato ala penalizzazione della Juventus:
“Il problema di Osimhen nasce da una rogatoria della magistratura francese, che indagava sul Lille, cioè il club che ha ceduto Osimhen. La giustizia francese si sofferma su tre dettagli. Innanzitutto il prezzo: il giocatore fu valutato 71 milioni di euro e acquistato dal Napoli in cash (51 milioni di euro) più contropartita tecnica, cioè Karnezis e altri tre calciatori. Secondo la Procura federale, che ha avuto accesso ai documenti del deferimento di maggio 2022, la valutazione di Osimhen sarebbe stata spropositata: cioè secondo la Procura Federale, il giocatore non poteva valere 77 milioni di euro, e dunque l’operazione rappresentava una plusvalenza fittizia.
A mio avviso, il caso Osimhen è ridotto e limitato: un club che compie una sola operazione, non un’operazione ripetitiva, e soprattutto non un’operazione a specchio, perché nella trattativa c’è stata un’effettiva circolazione di soldi, e anche molto consistente. Il valore del calciatore è indiscusso, attualmente all’attenzione della Procura c’è il valore degli altri, ma i casi sono molto diversi.”
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