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“E’ un grande Napoli, mi aspetto una reazione. La crisi finirà presto” parola dell’ex azzurro Marek Jankulovski

"Vedrò Napoli-Sparta in tv. Ma al ritorno sarò anche io allo stadio"

E’ stato lanciato dal Napoli nel calcio che conta, poi è esploso nell’Udinese, infine ha vinto una Champions League con il Milan superando il Liverpool di Benitez. Oggi Marek Jankulovski, 37 anni, sposato e papà di Karolina e Kristina, vive nei pressi di Ostrava ma si occupa ancora di calcio. Fa l’opinionista per conto di «Prima Cool», una emittente della Repubblica Ceca, viene chiamato spesso a fare da accompagnatore delle nazionali giovanili, collabora con una nota agenzia di calciatori.

Marek, c’è Napoli-Sparta Praga, le rievoca qualche ricordo?

«Sì, i miei due anni trascorsi a Napoli. Un periodo bello e brutto al tempo stesso. Ero giovanissimo, non capivo la lingua, mi volle Zeman che però venne esonerato dopo poche partite. Ma non avvertii disagi. Restai anche l’anno della B e ho ancora degli amici da quelle parti. Non dimentico mai che è stato il Napoli a farmi scoprire il calcio vero. E’ per quello seguo sempre le vicende della squadra. Ora c’è Fabio Pecchia che collabora con Benitez. Ho chiamato il segretario Alberto Vallefuoco per mettermi in contatto con lui. Quando verranno a Praga, andrà a trovarli».

Come mai non è venuto al San Paolo?

«Sono impegnato negli studi di Prima Cool per i commenti alle gare di Europa League. Vedrò Napoli-Sparta in tv. Ma al ritorno sarò anche io allo stadio»

Che partita prevede?

«Molto tirata. Lo Sparta è deluso quanto il Napoli per l’eliminazione dalla Champions. Sono stati esclusi dal Malmoe dopo aver vinto in casa. Anche loro ci tenevano tanto alla Champions. E poi hanno perso una partita in casa con il Banik proprio come è successo agli azzurri con il Chievo Verona. Tanti tiri in porta, poi l’avversario fa un’azione e segna. Succede quando non si è del tutto tranquilli. Le scorie di quella eliminazione si sentono tuttora ma l’allenatore, Vitezslav Lavicka, gode della massima fiducia della società»

Che squadra è lo Sparta Praga?

«Una formazione piuttosto compatta. Con quattro-cinque nazionali ma nessuno di grande spicco. Ci sono alcuni giovani che non aspettano altro che mettersi in vetrina ed esibirsi al San Paolo è un’occasione ghiotta. Alludo al difensore Kaderábek, al centrocampista Husbauer, molto vicino al Cagliari in estate, all’esterno sinistro Krejci, un nazionale, a quello destro Dockal. E poi davanti hanno quel Lafata, molto scaltro ed onnipresente nelle azioni offensive. Un buon collettivo che si avvale anche di una forte tradizione: lo Sparta, con le debite proporzioni, è come la Juve, disputa sempre campionati da vertice»

E il Napoli?

«L’ho visto sia con l’Athletic Bilbao che con il Chievo. Una squadra con grandi valori tecnici, con individualità al di sopra della norma ma che a volte smarrisce gli equilibri. Con il Chievo è stato sfortunato. Dopo aver attaccato tanto e subito il gol, la squadra si è innervosita. Mi aspetto ad ogni modo una forte reazione. Ma a me intriga parecchio il nuovo progetto».

Come mai?

«Perché la nuova dirigenza, a differenza del passato, ha badato a costruire di anno in anno puntando anche sui giovani. Oggi in Europa, il Napoli ha riacquistato credibilità e rispetto ovunque. Ai miei tempi non c’era questa solidità progettuale e attenzione ai bilanci. Il pubblico, poi, è fantastico. A noi faceva sentire un calore straordinario pur nelle difficoltà. Il club è destinato a grossi traguardi. E io non vedo l’ora di tornare a Napoli con la mia famiglia e fare un salto al nuovo centro sportivo o a Posillipo dove abitavamo»

Che pensa di Benitez?

«L’ho affrontato da avversario nella finale di Champions quando io giocavo nel Milan. Un gran signore e un grande esperto di calcio. Sia lui che il tecnico dello Sparta praticano lo stesso modulo ma in fase di ripiegamento i ceki passano al quattro-uno-quattro-uno, se non al quattro-cinque-uno. E dispongono di un tridente offensivo alle spalle di Lafada davvero insidioso».

Come vede questo girone?

«Con il Napoli largamente favorito a patto che ritrovi se stesso e certi elementi che lo scorso anno fecero la differenza. Mi riferisco a Callejon, Higuain, Mertens, lo stesso Hamsik che da queste parti è molto conosciuto»

Ha saputo delle raccomandazioni dello Sparta ai propri tifosi sulle insidie ambientali?

«Le trovo ingiustificate ma sono anche di prassi per ogni trasferta. Mi risulta che verranno un po’ di tifosi ceki ma io a Napoli sono stato benissimo e non vedo l’ora di tornare».

Fonte: Corriere dello Sport

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