La Napoli dei campioni. Quella che le medaglie le ha vinte e quella che le sta per vincere. Quella che fa i salti mortali per trovare un posto dove allenarsi e quella che promette che presto le cose cambieranno. Tutti presenti nell’annuale cerimonia di premiazione organizzata dal Coni provinciale al Maschio Angioino. Ottantasei atleti premiati per due ori, nove argenti e quattro bronzi mondiali, nove ori, due argenti e cinque bronzi europei, sette titoli mondiali giovanili. Settantanove campionati italiani, tre società campioni d’Italia, una promossa in serie A, tre vincitrici di Coppa Italia. Nomi, tanti nomi dietro ognuno dei quali c’è una storia di sacrifici. Dai campioni del mondo della pallanuoto Gallo e Perez, agli argenti del canottaggio Caianiello, Scala, Gabriele, La Padula, Amarante, Barattolo, ai bronzi della motonautica Testa e Di Meglio. E poi i campioni degli sport paralimipici, tutti nuotatori, Maria Grazia Borrelli, Maria Nomade, Antonio Cavaliere, Gianluca Attanasio, Emanuela Romano, Emanuele Veneruso. I dirigenti e tecnici: Sergio Avallone, Pietro Boatta, Francesco Ospite, Michele Raccuglia, Raffaele Andreozzi, Ciro Cota, Maria Rosaria Lupo, Vincenzo Montesano, Michele Nardo, Marco Piscopo, Alberto Ramaglia, Luca Lazzaro Serra, Sai Napoli, Maurizio Ifrigerio.
«Napoli – spiega il sindaco De Magistris – non è soltanto il calcio. Ci sono tante discipline che rendono lustro a questa città».
Poi due annunci. Presto sarà rinnovato con la Regione il comodato d’uso del Collana che sarà rimesso a nuovo con i capitali privati acquisiti attraverso il project financing, e a gennaio partiranno le gare europee ad evidenza pubblica per la gestione degli impianti della ex legge 219, in prevalenza piscine. Gare che avranno le federazioni come soggetto privilegiato in vitù della loro funzione sociale. Proprio l’importanza sociale dello sport è stato il cardine degli interventi del prefetto De Martino, del delegato della Regione Schifone, del vicepresidente della Provincia Ferrara, dell’assessore comunale Tommasielli, del presidente del Coni campano Sibilia che ha dato appuntamento al 12 dicembre per l’analoga premiazione regionale. Canottaggio, arti marziali, tiro, nuoto, pesca, motonautica.
All’appello non è mancata alcuna disciplina.
«Se solo Napoli, terra che sembra pensare solo a Lavezzi e Cavani, sapesse valorizzare di più i suoi campioni»
sottolinea Andrea Caianiello, canottiere premiato per l’oro Europeo ma più orgoglioso dell’argento mondiale che lo lancia in prospettiva medaglia verso Londra 2012.
«Prima di ogni conquista sportiva, il nostro sacrificio è trovare le strutture dove poterci allenare in maniera degna».
Il suo è anche un appello per aiutare i circoli:
«Sono i primi a fare avviamento e promozione ma le strutture hanno difficoltà enormi e il mio grazie va ai tecnici che si prodigano per noi».
Poi il resto lo fa la voglia di emergere per uno che quando non poteva recarsi al Posillipo, alzava un bilanciere malridotto sulla cassapanca del nonno. L’altra grande mano potrebbero darla le scuole. E a dirlo è un bronzo olimpico, Davide Rummolo, oggi allenatore, ieri sul podio a Sydney nei 200 rana.
«Siamo visti ancora come quelli che sottraggono i ragazzi alle ore di lezione. Dal 2000 ad oggi non è cambiato nulla».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro