L’edizione odierna del Corriere dello Sport si sofferma sulla situazione attuale degli stadi italiani prima dell’inizio del campionato di Serie A. Dopo diverso tempo a questa parte c’è la volontà da parte delle società di riportare le famiglie allo stadio, optando per un lento ritorno al passato. Certo, la conversione verso stadio più confortevoli, di proprietà, con tanti confort annessi in stile Inghilterra e Germania sembra un’utopia, ma lo “Juventus Stadium” (con la media spettatori da di 38.256, il 92,2% dei posti disponibili) può esser un apripista efficace da seguire per tutte le compagini del calcio italiano. Quest’anno il “Friuli” di Udine sarà pronto per dopo il Capodanno, ma già risultano lampanti i primi lavori di restyling. Idem per il “Mapei Stadium” di Reggio Emilia. La Fiorentina giocherà su un manto nuovo di zecca, completamente rifatto dopo 25 anni. Il quotidiano sportivo nazionale prosegue in questo discorso trattando anche del Napoli: “…alcuni – di terreni di gioco – devono essere ancora messi a punto. La corsa contro il tempo la sta facendo Napoli, il San Paolo ha riaperto quest’anno le proprie porte ai concerti (casualmente, l’ultimo era stato Vasco Rossi nel 2004, lo stesso che l’ha restituito alla musica ad inizio luglio), la conseguenza è che il manto erboso ne ha risentito ed è ancora quello che è, il fatto di giocare in trasferta la prima giornata concede qualche giorno in più per completare i lavori. Il resto è manutenzione più o meno ordinaria, in attesa dei lavori per il nuovo impianto (De Laurentiis il progetto l’ha presentato). Per la serie: meglio la gallina domani…. “. Ecco un grafico che ritrae la situazione attuale dei club di Serie A inerente ai propri abbonati:
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