L’edizione odierna del quotidiano “Il Mattino” si sofferma sul paragone tra la gestione del primo anno del Napoli di Maurizio Sarri, ex tecnico adesso al Chelsea, e Carlo Ancelotti:
“È un vento nuovo quello che accompagna l’arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli nel 2015. Perché prima dell’annuncio sono tanti i nomi che circolano attorno al club azzurro. Alla fine la spunta il toscano (reduce da tre stagioni alla guida dell’Empoli con tanto di promozione dalla B alla A), preceduto dalla fama di maniaco del lavoro e di profeta del bel gioco. I risultati, però, non arrivano subito. Perché l’idea tattica di Sarri è legata ad un 4-3-1-2 che per forza di cose sacrifica l’estro e la brillantezza delle ali presenti in rosa (Insigne, Mertens e Callejon). E così, dopo l’esperimento in Europa League del 4-3-3 il Napoli spicca il volo. È grazie al cambio di modulo se la squadra chiude il girone di andata da campione di inverno, con 41 punti in classifica, a più 2 da Juventus e Inter che inseguono. Il risultato è il mix dei 38 gol segnati (miglior attacco del campionato) e 15 subiti. Il finale di campionato si rivelerà amaro per il Napoli (scavalcato dalla Juventus nella volata scudetto), ma non per Higuain, che grazie al lavoro di tutta la squadra supera Nordahl nella classifica dei migliori marcatori di serie A arrivando a quota 36 reti in una sola stagione. Le cose non vanno diversamente in Europa League, dove il Napoli supera il girone (con Brugge, Legia Varsavia e Midtjylland) a punteggio pieno e realizzando la bellezza di 22 gol (mai aveva realizzato tante reti in un gruppo europeo). La squadra gira a meraviglia e i risultati vengono quasi naturali. Così come lo spettacolo. Certo, l’Europa League non è la Champions, ma quelle scorpacciate di gol al giovedì sera esaltano la piazza. E pensare che ad accompagnare l’arrivo di Maurizio Sarri in panchina non c’era stata una campagna acquisti estiva faraonica. Appena 31 milioni spesi (Allan l’acquisto più caro, costato 11,5 milioni) a fronte dei 14,5 incassati dalle cessioni di Inler, Vargas e Gargano che già sotto la gestione Benitez non avevano lasciato un segno indelebile. E’ iniziata con alti e bassi la prima stagione di Sarri al Chelsea che alla fine del girone di andata si trova al quarto posto con 40 punti (11 in meno rispetto al Liverpool capolista), 37 gol fatti e 16 subiti.”
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