L’edizione odierna del quotidiano “Il Mattino” si sofferma sull’oramai certa trattativa conclusa che porterà Leonardo Pavoletti a vestire la maglia azzurra del Napoli, ragazzo che da adolescente ha iniziato a giocare a tennis avendo papà Paolo maestro a Livorno. Aveva un bel rovescio a due mani, forte e preciso nei suoi affondi, ma la sua passione per il calcio era immensa. A dieci anni cominciò a giocare a calcio, crescendo nel mito di Van Basten. Ha giocato e segnato in tutte le categorie. Quando giocava a Lanciano e vince il campionato scelse un maialino vietnamita, di nome Mou, che diventò il suo portafortuna. Solo a 26 anni arriva in Serie A, facendo innamorare i tifosi del Genoa. Un centravanti vero, forte fisicamente, gravo a tener palla e a far salire la squadra, grande amico di Perin, un ragazzone dal cuore d’oro che fa il clown per i bambini malati negli ospedali. Venticinque gol in Serie A con il Genoa, poi l’infortunio procurato allo stadio Olimpico contro la Lazio rimediando un trauma contusivo-distorsivo al ginocchio sinistro con interessamento di primo grado al legamento collaterale. Lo stop di quattro settimane non gli ha impedito di stipulare l’accordo con il Napoli da 1,9 milioni di euro a stagione per quattro anni.
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